Fitto, niente ufficialità E FdI rassicura gli alleati: «Subito tavolo regionale»

Fitto, niente ufficialità E FdI rassicura gli alleati: «Subito tavolo regionale»
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Venerdì 13 Dicembre 2019, 10:32
Francesco G. GIOFFREDI
Né bianca, né nera: la fumata, semplicemente, non c'è. O almeno non ancora. Questione di dettagli, di attesa, di colpi di cesello all'intesa complessiva e di ricuciture con i livelli locali. L'ufficializzazione dei candidati governatore di centrodestra slitta, ma lo scacchiere è di fatto al completo: Puglia in quota Fratelli d'Italia, e perciò Raffaele Fitto - eurodeputato salentino, co-presidente dei Conservatori e Riformisti - a un passo dalla candidatura. Il gioco d'incastri è sempre lo stesso: bisogna sbloccare l'urgente casella della Calabria, regione al voto a gennaio. La scelta del nome è appannaggio di Forza Italia, Jole Santelli è ormai in pole solitaria e pure la Lega sta facendo crollare ogni remora. E ieri è stata una giornata di piccoli, ma significativi, passi avanti. Chiuso il cerchio calabrese, a cascata verrà srotolato l'elenco degli altri candidati. Nelle scorse ore niente vertice tra i tre leader nazionali, ma contatti telefonici proficui. E parole all'insegna dell'unità, a Roma come in periferia. Nel weekend la Puglia sarà oltretutto crocevia strategico: domenica blitz barese di Matteo Salvini, lunedì tocca invece a Giorgia Meloni (sempre a Bari). Tanto la Lega quanto Fratelli d'Italia avviano così i motori della campagna elettorale pugliese.
Il diktat, quasi corale, è solo uno: compattare i ranghi e far rientrare i mal di pancia che potrebbero minare la candidatura di Fitto e soprattutto l'unità della coalizione. Ma, allo stesso tempo, motivare le truppe, ascoltare le voci del dissenso interno e spiegare che l'occasione elettorale è succulenta e non è il caso di frammentarsi o di procedere a scartamento ridotto. Fratelli d'Italia è costretta in queste ore a una delicata opera di diplomazia: deve sedare i malumori interni e rasserenare gli alleati. Tra i leghisti c'è chi avrebbe voluto stoppare la candidatura di Fitto, Forza Italia prova invece ad alzare il prezzo e a invocare maggior coinvolgimento. Non è casuale allora la nota, dosata col bilancino d'orafo, diffusa ieri dalla segreteria pugliese dei meloniani: «Fratelli d'Italia chiarisce di essere in attesa delle valutazioni decisive dei leader nazionali dei partiti del centrodestra. Acquisita l'indicazione del candidato presidente che arriverà dal tavolo nazionale, la competenza tornerà al tavolo regionale dove i partiti del centrodestra, insieme e di comune accordo, unitamente al candidato presidente prescelto, decideranno le strategie elettorali (liste) e programmatiche (priorità) per dar vita a una coalizione forte e unitaria vincente, nell'interesse esclusivo dei pugliesi che dopo 15 anni di disastro dei governi del centrosinistra hanno diritto a una Puglia più moderna ed efficiente». Insomma: cari alleati, niente paura, il percorso sarà condiviso subito dopo l'imprimatur del tavolo romano.
Dalla stessa Lega, almeno ufficialmente, non riecheggiano più parole all'insegna del rivendicazionismo o accenni di barricate in caso di candidato sgradito. Rossano Sasso, deputato salviniano, commenta così l'iniziativa domenicale di Bari con Salvini: «Non sarà semplicemente il solito bagno di folla per il nostro segretario al quale parteciperanno famiglie con bambini, studenti, agricoltori, operai, partite Iva, sarà una fase importante nella battaglia di liberazione della nostra terra dal Pd. Una lotta di liberazione da chi, come Vendola prima ed Emiliano poi, ha malgovernato per 15 anni - continua Sasso. Il disastro della sinistra nella sanità, in agricoltura, nell'ambiente, nel lavoro, certifica la pessima condotta di chi ancora oggi si ostina a voler fare del male ai pugliesi». Secondo Sasso, a Bari Salvini «verrà ad ascoltare i militanti ed i tanti pugliesi, che vedono nella Lega l'unica reale e concreta alternativa alla vecchia politica ed il motore trainante di un centrodestra unito, forte e rinnovato». Tradotto: la compattezza sopra ogni cosa, forse anche sopra i veti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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