Emiliano non aspetta: lancia la corsa al bis e chiama i fedelissimi

Emiliano non aspetta: lancia la corsa al bis e chiama i fedelissimi
di Vincenzo DAMIANI
3 Minuti di Lettura
Domenica 20 Ottobre 2019, 13:22
C'erano i sindaci, da Antonio Decaro a Carlo Salvemini (accompagnato dal suo vice Alessandro Delli Noci) e po i fedelissimi del Pd (Mario Loizzo, Giovanni Giannini, Loredana Capone); il segretario del Pd Marco Lacarra e quasi tutti i consiglieri regionali di maggioranza, fatta eccezione per i dissidenti. E poi l'abbraccio di Bari Vecchia, proprio come avvenuto durante la festa dei 60 anni, nonostante l'assenza annunciata dei panzerotti: Michele Emiliano sceglie nuovamente largo Albicocca per lanciare ufficialmente la sua candidatura alle Regionali del 2020, dribblando i tentennamenti di una parte del centrosinistra e sorpassando a destra le primarie. «Se si faranno noi saremo già pronti», ha spiegato qualche giorno fa il presidente della Regione Puglia.

L'impressione, però, è che Emiliano abbia deciso di gareggiare alle prossime elezioni di maggio al di là delle primarie e di quanto accadrà nel risiko delle alleanze, il suo nuovo aggregatore politico “Con” ha debuttato oggi. Alle 10, nella piazzetta dedicata agli innamorati, il presidente ha svelato anche parte del suo programma per i prossimi cinque anni, difeso il lavoro svolto dalla sua Giunta (tra le rivendicazioni lo sblocco delle assunzioni in sanità) e aperto, di fatto, la campagna elettorale. Non che non lo sia già, ma con la manifestazione di oggi Emiliano ha messo definitivamente il cappello sulla sedia.

Bruciati sul tempo alleati e avversari: mentre il tavolo del centrosinistra discute e litiga ancora su regole e date; mentre il centrodestra prova a mostrarsi unito ma ancora non riesce a individuare un candidato unico; e mentre il M5S pugliese cerca di convincere Luigi Di Maio che non ci può essere alleanza con il Pd, lui va dritto come un caterpillar e si butta a capofitto negli appuntamenti in piazza. Quella di oggi, infatti, è stata solamente una prima tappa di un lungo tour che si concluderà tra circa sette mesi. «Ho bisogno di voi, della vostra forza, della vostra energia. Vi aspetto per iniziare insieme la campagna elettorale per le Regionali 2020», ha scritto ieri sul suo profilo facebook.

L'inchiesta di Foggia non sembra averlo scalfito, anzi la decisione del giudice delle indagini preliminari di rigettare la richiesta di arresto di Angelo e Napoleone Cera per la vicenda del commissario Asp di Chieuti lo ha rasserenato. E poco importa se ci sono altre due inchieste della Procura di Bari che rischiano di ritornare di attualità proprio nel pieno della campagna elettorale, Emiliano è certo del suo operato e non teme alcuna tempesta giudiziaria. E non è preoccupato nemmeno delle reazioni dei suoi (possibili) alleati: nella pancia del Pd, e dell'intera coalizione, si avvertono nuove tensioni. Lo fa intendere il senatore Dario Stefàno, lo hanno minacciato più volte i vendoliani, a cominciare da La Giusta causa dell'avvocato Michele Laforgia. Lo spartiacque potrebbe essere rappresentato dall'esito del voto in Umbria, che può tracciare in tutte le Regioni la strada di un asse strutturale Pd-M5s. Emiliano lo ha, però, detto a chiare lettere: con i pentastellati un'alleanza può esserci solo a urne chiuse, non prima, e non è disposto ad alcun passo indietro.

Centrodestra unito in piazza a Roma, Salvini: «Governo vada a casa». Berlusconi: «Maggioranza ci vuole uniti e oggi lo siamo»

FdI gioca la carta Fitto a una condizione: l'unità

Venerdì il tavolo del centrosinistra ha esaminato la bozza di regolamento per le primarie che nei prossimi giorni sarà valutato e condiviso dai singoli partiti per essere approvato nella riunione del 26 ottobre. Portato a 6mila il numero di firme necessarie per candidarsi, e proprio il 26 ci sarà il faccia a faccia con Emiliano. E a proposito di fibrillazioni nella coalizione, ieri l'assessore regionale Cosimo Borraccino ha replicato alle critiche di Stefàno con un lungo comunicato per rivendicare i risultati ottenuti dalla Puglia negli ultimi anni: «Evidentemente in vena di polemiche, il senatore Stefàno estrapola un dato dall'indice di competitività delle Regioni UE pubblicato dalla Commissione Europea e conclude che la Puglia è il fanalino di coda. Per fortuna le cose non stanno così, negli ultimi quattro anni in Puglia il Pil è aumentato del 4,5%, gli occupati sono cresciuti del 9% e le esportazioni sono aumentate dell'1,5%».
© RIPRODUZIONE RISERVATA