Mezza Italia in ripresa e il Salento sorprende: in calo i disoccupati

Mezza Italia in ripresa e il Salento sorprende: in calo i disoccupati
di Nicola Quaranta
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Venerdì 11 Marzo 2016, 14:16
LECCE - Lo Stivale capovolto, nonostante tutto: dall’ Istat un'iniezione di fiducia. Fanno statistica e morale i dati sull'occupazione relativi al quarto semestre 2015, resti noti nella giornata di ieri. La prima sorpresa: quattro regioni trascinano il Sud, attestando il Mezzogiorno tra le macro-aree della penisola che hanno fatto registrare il maggior aumento del tasso di occupazione e un significativo calo della disoccupazione. E la Puglia (povera ma bella e spesso ignorata) stavolta c’è. Numeri e analisi che fanno il paio con i dati resi noti nei giorni scorsi del ministero del Lavoro sull'andamento dei contratti (in aumento anche al Sud quelli a tempo indeterminato). Effetti e riflessi del Jobs Act? Sul tema più scuole di pensiero a confrontarsi sui dati che spiccano nella relazione dell' Istat relativa al quarto trimestre 2015. Fotografia dell'Italia, tra crisi e ripresa. Con il Mezzogiorno che, al netto delle analisi, prova ad alzare la testa. Il 2015, infatti, al Sud si sarebbe registrato un aumento dell’occupazione e, per la prima volta dopo sette anni, un calo della disoccupazione. Scorrendo tra mappe e tabelle ecco che spiccano le maggiori sorprese dalla Capitale in giù. Nel complesso, l’incremento dell’occupazione nell’ultimo anno è diffuso sul territorio ed è più accentuato proprio nel Mezzogiorno, là dove nel corso della crisi si sono registrate le perdite di occupazione più consistenti. Tra il 2014 e il 2015, nelle regioni meridionali il tasso di occupazione 15-64 anni cresce di 0,8 punti (+0,5 nel Centro e nel Nord), ma il livello dell’indicatore resta comunque inferiore a quello del 2008 di 3,5 punti (-2,1 punti nel Nord e -1,3 nel Centro). I divari territoriali restano pertanto accentuati: se nel Centro-nord sono occupate oltre 6 persone su 10 tra i 15 e i 64 anni, nel Mezzogiorno scendono a poco più di 4. Nel 2015 diminuisce al Mezzogiorno anche il tasso di disoccupazione (-1,3% in confronto a -0,7% nel Centro e -0,5% nel Nord). Tuttavia, le differenze territoriali rimangono elevate: l’indicatore passa dal 19,4% nel Mezzogiorno, al 10,6% nel Centro e all’8,1% nel Nord. Ma è per sempre un segnale. Il miglioramento – spiegano gli analisti - è a largo raggio.

L’occupazione cresce per il secondo anno consecutivo (+186 mila, +0,8%), a ritmi più sostenuti rispetto al 2014, portando il tasso di occupazione al 56,3% (+0,6%). L’incremento del lavoro alle dipendenze (+207 mila unità, +1,2%) riguarda soprattutto gli uomini e nella metà dei casi il tempo indeterminato. Benvenuti al Sud, dunque. Un altro Sud? Stando al rapporto dell’ Istat , nel Mezzogiorno la crescita del tasso di occupazione sarebbe dovuta soprattutto agli andamenti positivi di Basilicata, Sardegna, Sicilia e Puglia (incrementi tra 1 e 2 punti). La Calabria è l’unica regione meridionale con l’indicatore in calo. Il tasso di disoccupazione si riduce in tutte le regioni a eccezione dell’Abruzzo, dove il tasso rimane sostanzialmente invariato; in Campania e Puglia si segnalano le riduzioni più forti (-1,9% e -1,8%). Tra le province del Mezzogiorno, Carbonia-Iglesias, Sassari, Medio Campidano, Trapani e Benevento registrano incrementi del tasso di occupazione pari o superiori ai 3 punti; Cosenza è l’unica provincia della Calabria con un dinamica positiva dell’indicatore mentre le altre presentano una diminuzione superiore a un punto, così come Pescara, Barletta-Andria-Trani, Agrigento, Nuoro, Ogliastra e Olbia-Tempio. Segno positivo anche nel Salento: il tasso di disoccupazione si riduce con maggiore intensità (3%) nella provincia di Lecce, mentre gli incrementi maggiori si segnalano a Crotone, Reggio Calabria, Nuoro, Catanzaro e Ragusa (1% e 4%). Positivo nel complesso il dato delle provincie di Lecce, Brindisi e Taranto, che fanno registratare un aumento del tasso di occupazione compreso tra 0,2% e 2%. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, diminuisce a Brindisi (1,9%) e aumenta (0,1%) a Taranto. Tra i grandi comuni del Mezzogiorno, soltanto Bari e Palermo presentano un andamento positivo del tasso di occupazione: nell’ordine +1,2% e 0,9%. Semplici indicatori. Ma dai quali bisogna pur ripartire: per uscire dal tunnel.
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