Corcella: «Fu Maglio a voler trasformare la Tribuna del Salento»

Corcella: «Fu Maglio a voler trasformare la Tribuna del Salento»
di Angela NATALE
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Giovedì 5 Giugno 2014, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 16:25
Formidabili quegli anni. Sei giugno 1979, “il D day dell’informazione in Puglia”. Parola di Antonio Corcella, giornalista, tra i fondatori di Quotidiano e prima ancora della costala da cui il tabloid è nato, la Tribuna del Salento settimanale di informazione diretto e curato da Antonio Maglio. «Quotidiano - dice dalla sua postazione attuale di pensionato - è stato il prodotto culturale più importante del Salento dagli anni Settanta in poi».

Quotidiano nasce nel ’79 ma il progetto ha una gestazione ben più lunga e appassionante.

«È così. L’artefice di tutto è Maglio ma un ruolo decisivo lo ebbe anche Ennio Bonea. Il settimanale gli andava stretto, il quotidiano di informazione il suo pallino. La svolta fu nel ’75 quando con un gruppo di giornalisti che collaboravano con la Tribuna Maglio creò la cooperativa di giornalisti CoGiSa: furono anni febbrili, di grande impegno che culminarono di lì a poco nella nascita di Quotidiano”.

Con Claudio Signorile editore l’avventura ha inizio. Ma l’incontro su quali basi avvenne?

«Signorile, esponente di spicco del Psi, sinistra lombardiana, aveva bisogno di visibilità nel Salento, il suo collegio elettorale. Maglio voleva portare avanti il suo progetto: l’incontro - che fu preparato da Pippo Marra, proprietario dell’AdnKronos - avvenne a Roma, dove andammo con la 127 di Colaci, il responsabile dell’ufficio marketing. Il piano piacque, il sogno si avverò: il resto è storia».

Ripercorriamola in breve: il giornale come fu accolto nelle tre province di Lecce, Brindisi e Taranto?

«Freddamente nei primi due anni, che furono di rodaggio. Soprattutto a Lecce. Ci misuravamo con la Gazzetta del Mezzogiorno che all’epoca era una potenza».

L’incontro determinante con i lettori quando si ebbe, come avvenne?

«Grazie alla cronaca. E grazie a un gruppo di redattori bravissimi, tra cui mi piace ricordare Pietro Mita, Carlo Laudisa, Davide Tondi, Carlo Annese, Novella Topi, Carlo Chianura, mentre altri giornalisti come Franco Prattico e Enzo Luchi portarono qui la loro esperienza. La svolta si ebbe con una notizia sul calcio scommesse che vide implicato Merlo, ex Fiorentina. Ne parlò tutta Italia».

Ma anche la cronaca nera fu trainante...

«Assolutamente sì, erano gli anni della Sacra corona unita. Ma anche gli inserti sono stati importanti. A Quotidiano si è forgiata una classe di giornalisti eccezionale».