Cdm, via libera a tre impianti per le rinnovabili in Puglia: ecco dove

Cdm, via libera a tre impianti per le rinnovabili in Puglia: ecco dove
Cdm, via libera a tre impianti per le rinnovabili in Puglia: ecco dove
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Lunedì 11 Marzo 2024, 21:02 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 06:46

Il Consiglio dei ministri "ha espresso parere favorevole, con valore di valutazione positiva di impatto ambientale (Via), in merito ai progetti relativi alla realizzazione" di tre impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili in Puglia.

Le zone interessate

Come riferisce il comunicato di Palazzo Chigi, si tratta di un "impianto eolico e sistema di accumulo integrato nei comuni di Latiano e Mesagne (Brindisi) e relative opere di connessione alla rete di trasmissione nazionale - Società proponente: Enel Green Power Italia s.r.l."; di un "impianto agrivoltaico, comprensivo di opere di connessione, sito nel comune di Foggia, in contrada Poppi, della potenza complessiva di 45,68 MW - Proponente Photovoltaic Farm s.r.l."; e di uno "fotovoltaico denominato 'Candela Masseria Padula' della potenza nominale di 43 MW e delle relative opere di connessione alla rete, ubicato nei comuni di Candela (Foggia) e Deliceto (Foggia) - Proponente: Whysol-E Sviluppo S.r.l.". 

Ok anche al progetto per il cold ironing nel porto di Bari

 Il Consiglio dei ministri "ha deliberato il superamento del dissenso espresso dalla Sovrintendenza per la Città Metropolitana di Bari e dal Comune di Bari in merito al progetto concernente 'Lavori di realizzazione dei sistemi di cold ironing nei porti di Bari e Brindisi'", per l'alimentazione delle navi in banchina.

Lo riferisce il comunicato di Palazzo Chigi al termine della riunione, spiegando che "la delibera tiene conto del necessario bilanciamento degli interessi pubblici coinvolti, costituiti, da un lato, dalla finalità di conservazione del contesto ambientale e paesaggistico e, dall'altro, dall'esigenza di realizzare un'opera pubblica inserita nella programmazione nazionale e finalizzata alla riqualificazione, in chiave energetica 'green', del porto di Bari. In funzione del principio di integrazione delle tutele, funzionale al perseguimento dello sviluppo sostenibile nella sua più ampia accezione, è stata accolta quindi la posizione dell'Autorità portuale di Bari e della Regione Puglia, superando il dissenso espresso dalla Soprintendenza per la Città Metropolitana di Bari e dal Comune di Bari".

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