La Puglia e il 2022 da "strappare lungo i bordi": i tanti fronti aperti tra Pnrr, ambiente, sanità, lavoro

La Puglia e il 2022 da "strappare lungo i bordi": i tanti fronti aperti tra Pnrr, ambiente, sanità, lavoro
di Francesco G. GIOFFREDI
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Venerdì 31 Dicembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:30

Nell’epoca dell’«irrazionale che ha infiltrato il tessuto sociale», ogni errore si amplifica e tutte le scelte diventano pesanti come piombo sulla bilancia del futuro. La fotografia, quella tra virgolette, è dell’ultimo rapporto Censis, il resto viene quasi da sé. L’Italia e la Puglia archiviano in fretta il 2021, l’anno del rinascimento post-pandemico inceppato, o comunque faticosamente rimasto a metà, interrotto: buone premesse, tra campagna vaccinale e prima ripartenza economica, e però risultati parziali. Ancora nel sottosopra e tutto, o quasi tutto, rinviato più in là. Il 2022 dovrà essere giocoforza l’anno dello scatto in avanti e della prima massimizzazione degli sforzi: il Pnrr da “scaricare a terra” tra investimenti, cantieri, risorse in circolo; il tessuto sociale da suturare e in alcuni casi bonificare; la transizione ecologica ed energetica; la sanità pubblica da ripensare, negli assetti e nelle priorità. La Puglia è a pieno titolo in questo tornante della storia, l’agenda delle sfide è densa, solo il Pnrr mette già sul piatto una cospicua fetta in chiave pugliese, 3,8 miliardi di euro per infrastrutture, mobilità, sanità e scuole. 


Il 2022 non ammetterà tentennamenti, tatticismi, doppiezze. Ma al contrario: strategie e concretezza, visioni e decisioni chiare. Innanzitutto dai livelli di governo pubblico, e l’attenzione è rivolta a Regione e Comuni. Ma anche da parte del privato, delle imprese chiamate a un surplus di responsabilità e coraggio. I due fili si intrecceranno, ed è un altro tema: pubblico e privato dovranno giocare nella stessa squadra la partita del Pnrr. I fondamentali economici dicono che la Puglia nel 2022 crescerà a ritmo un po’ più lento di Italia e Mezzogiorno (fonte Svimez): +3% del Pil, a fronte del 4% nazionale e del 3,2% meridionale.


Sfide stimolanti. Ma il 2022 è un anno da “strappare lungo i bordi” - citando la fortunata serie: intagliare con cura, seguendo il filo e senza sbavature che possano compromettere tutto. Prima delle risorse europee senza precedenti ci sono metodo e strumenti: la Puglia deve dimostrare di essere attrezzata per spendere. Non è solo questione di personale carente, in Regione (già avviata la campagna di potenziamento degli uffici in ottica Pnrr) come nei Comuni: il nodo è la governance, la classe dirigente. Che deve saper programmare e spendere bene, senza aggrapparsi alla maniglia di sicurezza dei “progetti sponda”: sta già accadendo pure col Pnrr, si dirottano cioè i nuovi fondi su vecchi progetti, già pronti e però da tempo fermi, incagliati. Risultato: le risorse si spogliano del principale requisito e smettono di essere aggiuntive ed eccezionali. In tal senso, è allora lecito aspettarsi soprattutto dalla Regione un pacchetto di idee, progetti infrastrutturali e proposte di investimenti coerente, senza accumulare richieste e promesse più o meno datate e sfilacciate. Dialogando con l’altro grande canale: la programmazione europea 2021-27, in ballo 7,5 miliardi per la Puglia e il Piano di spesa sarà pronto a breve, o anche il Psr per l’agricoltura.


Il Pnrr è il principale catalizzatore, ma non l’unico. In parallelo, e in buona misura anche qui spinta dal programma Ue, c’è la transizione green: tra poli da decarbonizzare (Enel, Ilva), accelerazione delle rinnovabili, frontiera dell’idrogeno e caccia grossa al gas (nei giacimenti marittimi o solo convogliato dal Tap) ci sono scelte chiare da compiere. Una volta per tutte e senza nascondersi. La stessa sanità, che incasserà 650 milioni dal Pnrr, deve cambiare marcia: in Regione ci sono modelli di governance da rivedere e un’offerta territoriale da potenziare e rendere più agile. E se il mercato del lavoro chiede un più stretto legame col mondo della formazione, è lecito anche sognare oltre l’indispensabile: per esempio con la corsa di Mesagne e Conversano a Capitale italiana delle cultura 2024.


E la politica? Spesso rattrappita su se stessa, schiava di leaderismo, consenso facile e frammentazione caotica, stenta molto spesso ad accettare il tempo della responsabilità. Il 2022 potrebbe essere anno di brusche accelerazioni per partiti e leader, anche pugliesi, tra partita del Quirinale, antipasto delle Politiche, round delle Amministrative e immancabili riposizionamenti.

La Regione / Ciclo dei rifiuti e salute, binari del futuro

Rifiuti e salute: saranno queste le principali sfide che la Regione Puglia dovrà affrontare nel 2022, anche sfruttando i fondi del Pnrr. Il denaro da solo, tuttavia, non è sufficiente: servono visione e volontà politica di costruire una Puglia anziché un’altra. 
La Giunta di Michele Emiliano ha approvato un nuovo Piano dei rifiuti, che dovrà essere calato sui territori proprio il prossimo anno. Costruzione di impianti di compostaggio, potenziamento della differenziata sono gli snodi cruciali sui quali si misurerà la credibilità del Piano. 
La salute. La pandemia ha costretto la Puglia a rivedere i suoi piani e tornare a investire nella medicina del territorio dopo anni di tagli. Con il Pnrr si dovrà pianificare la realizzazione di case e ospedali di comunità. E ci si dovrà misurare anche con il buco nei conti lasciato dall’emergenza Covid: oltre 400 milioni di euro, secondo una prima stima. Una strada, insomma, tutta in salita. (Red.Att.)

Lecce / Il lavoro e le infrastrutture per il vero "salto"

Impoverito e isolato: il Salento giocherà la partita più difficile del 2022 per lavoro e infrastrutture. Una consistente quota di cittadini chiede il riconoscimento/restituzione di retribuzioni tali da trascinare questa provincia fuori dalla “top 5” delle più povere (dati Index Geography). È anche a tale scopo funzionale la costruzione/riattivazione di infrastrutture che connettano il territorio al resto d’Italia e d’Europa. Si attende la messa bando del I lotto del progetto di ammodernamento della Statale 275 Maglie-Leuca (commissariato) e lo sblocco del II lotto per la messa in sicurezza della Regionale 8, nonché il completamento del I lotto della “Metropolitana di superficie” Gagliano del Capo-Martina Franca. Grazie al Pnrr, in ballo - dopo l’ennesimo flop - c’è, però, anche la vendita/riattivazione dello Scalo merci di Surbo, polo logistico al cui sviluppo non potrà che contribuire l’inclusione del Salento nella Rete Ten-T, che consegnerebbe anche a questa porzione d’Italia il beneficio dell’Alta velocità, leva motrice per la Zes Adriatica non ancora operativa. (P.Spa)

 

Brindisi / Università e porto i primi dossier

Un polo universitario da costruire e consolidare, il rilancio infrastrutturale del porto e il nodo della transizione energetica sempre più in primo piano dopo la chiusura anticipata del Gruppo 2 della centrale termoelettrica “Federico II” sancita il primo gennaio di quest’anno e l’annunciato addio al carbone fissato per il 2025. Sognando, sullo sfondo, l’investimento del colosso americano Intel. 
Fronti caldi. Ma anche sfide che il capoluogo ha davanti a sé, giocandosi una sostanziale fetta di futuro. Affascinante la prospettiva strettamente connessa al Pnrr. Tra i progetti sicuramente finanziati (in quanto risultato ammissibile nell’ambito del Pinqua) e per il quale arriveranno 15 milioni di euro proprio dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, spicca la nuova sede universitaria, nel cuore del centro storico della città. Per Brindisi il Pnrr non prevede solo i 15 milioni di euro per la nuova sede universitaria nel centro cittadino. In arrivo, infatti, ci sono altri 88 milioni di euro, tutti destinati allo sviluppo del porto. (Red.Br.)

Taranto / Il nodo Ilva e il capoluogo al voto

La madre di tutte le vertenze è quella che riguarda l’ex Ilva di Taranto. Dopo le feste occorrerà riprendere le file della trattativa sul piano industriale con i sindacati. Ci sarà da valutare i dettagli del piano industriale che è stato illustrato solo pochi giorni fa, a grandi linee, dalla società che gestisce il siderurgico jonico. “Acciaierie d’Italia” sta avviando un percorso di transizione ecologica che porterà alla decarbonizzazione ma nel 2022 occorrerà puntellare questo percorso, continuando gli interventi di miglioramento ambientale già avviati nel 2021.
Il nuovo anno vedrà anche una sfida importante: le elezioni amministrative per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale del capoluogo. I primi mesi del nuovo anno vedranno al centro del dibattito la campagna elettorale per Taranto
Atteso nel 2022 anche il completamento di opere importanti: su tutte il nuovo ospedale “San Cataldo” che sarà consegnato nel mese di maggio. (Red.Ta.)

Bari / I simboli da rigenerare e gli investimenti

Un anno intenso con molte ombre, ma anche con luci che lasciano ben sperare. Il ciclone Banca Popolare di Bari che non è più né di Bari, né dei baresi, ha lasciato un segno nelle tasche di risparmiatori e azionisti. Ad aprile Farinetti e la sua Eataly ha tolto le tende, l’Hotel Palace sta per chiudere, il parco della Rossani non ha ancora aperto i cancelli, si dovrà aspettare ancora un po’, molto di più per il parco della Rinascita (ex Fibronit). Ma la luce si intravede perché il 2022 è l’anno in cui il miliardo di euro di finanziamenti già ottenuti dal Comune si comincerà a trasformare in opere pubbliche. A cominciare da Costa Sud, il grande parco urbano da Pane e Pomodoro a San Giorgio, il nodo verde progettato da Fuksas che vedrà la trasformazione dell’area della stazione centrale e quartieri limitrofi, la rigenerazione di due quartieri popolosi e periferici come Santa Rita e Enziteto. Al di là del Pnrr lo sviluppo dell’area industriale al centro degli interessi di gruppo industriali italiani e stranieri. (B.Sta.)

Lo sport / La grande corsa per la doppia promozione

Obiettivi di grande prestigio per il 2022 nel mirino dei principali club e degli sportivi pugliesi. Il Lecce del tecnico Marco Baroni, dopo la delusione patita nella passata stagione, sogna di riconquistare il palcoscenico della serie A. Le premesse, anche questa volta, sono buone, servirà un grande sforzo comune per superare l’agguerrita concorrenza. E se il Lecce sogna di lasciare la serie B, il Bari invece spera di conquistarla tra pochi mesi. La strada intrapresa dai ragazzi di Michele Mignani sembra essere quella giusta, ora non resta che percorrerla fino in fondo. Nel basket, la Happy Casa Brindisi di Frank Vitucci punta ad essere ancora protagonista nel massimo campionato italiano e in campo europeo. Guarda oltre invece Benny Pilato, la giovane nuotatrice tarantina, decisa a conquistare traguardi sempre più prestigiosi in giro per il mondo. (Red.Spo.)

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