Mascherine e jogging sul lungomare. La città torna a vivere

Mascherine e jogging sul lungomare. La città torna a vivere
di Nicola SAMMALI
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Martedì 5 Maggio 2020, 09:24 - Ultimo aggiornamento: 12:32
L'alba della fase 2 a Taranto ha il rumore del traffico in aumento sulle strade, prevedibile, con la riapertura delle attività economiche autorizzate dal governo, ma tutto sommato contenuto rispetto agli imbottigliamenti temuti.
La città risponde con responsabilità anche nella giornata della ripartenza. Mascherine e jogging sul lungomare, file davanti ai negozi e alle banche senza ressa, protezioni e distanziamento fisico quasi sempre rispettati, nonostante l'allentamento delle maglie delle restrizioni e più gente di conseguenza in giro. Chi temeva le fughe da casa però, almeno per ora, dovrà ricredersi.
Taranto non cede alla tentazione di violare le regole che da quasi due mesi hanno cambiato la vita di tutti, per continuare a contrastare il contagio del virus, con cui adesso si dovrà convivere. Niente colpi di testa, quindi, ma tanta cautela, e soprattutto rispetto delle disposizioni di sicurezza, come avvenuto fino al 3 marzo.
Un atteggiamento, ineccepibile, tranne inevitabili eccezioni, che ha permesso alla città di contenere la curva dei malati e dei morti. Ma ricominciando a saggiare un pizzico di libertà, con i runner che da ieri popolano di nuovo il viale alberato che si affaccia sul mare (l'attività motoria era una delle concessioni più attese), con i bambini che possono finalmente godersi qualche momento di sole e di aria primaverile, con le famiglie che tornano a incontrarsi ma senza assembramenti, la guardia resta ancora alta. Nessun affollamento sui mezzi pubblici, nessun spostamento ingiustificato, controlli delle forze dell'ordine, autocertificazione, saranno ancora parte della quotidianità ritrovata. È stato un lunedì senza caos: davanti ai bar aperti qualcuno aspettava un caffé da portare via, per vedere l'effetto che fa, anche perché resta autorizzato soltanto l'asporto, segnalato dai cartelli posti all'ingresso. Qualcun altro chiedeva maggiori informazioni alle attività di ristorazione, anche queste autorizzate all'asporto (le pizzerie proseguono con le consegne a domicilio). Erano in pochi a non indossare la mascherina, obbligatoria per accedere sugli autobus, per esempio, ma anche nelle principali piazze della città, da piazza Garibaldi a piazza della Vittoria e piazza Immacolata, non si sono registrati pericolosi raggruppamenti. «Pensavo di vedere una via D'Aquino piena di persone», racconta una donna che abita in zona, «invece la situazione sembra la stessa degli ultimi giorni, quando si vedeva qualcuno in più in giro, di mattina. Ma il pomeriggio, e soprattutto la sera, il centro è completamente vuoto». C'è chi si rivede dopo tanto tempo, ma col viso parzialmente coperto: un po' di esitazione nel riconoscersi, poi un saluto al volo, uno scambio veloce di battute, un sorriso nascosto, ma sempre mantenendo la distanza.
Su via di Palma la situazione è la stessa, con le serrande dei negozi di abbigliamento abbassate (fatta eccezione per quelli dedicati ai bambini), ma davanti agli alimentari, ai panifici, la coda è ordinata, l'ingresso contingentato. Lo stesso vale per via Anfiteatro e via Principe Amedeo, dove sono concentrati supermercati e farmacie, per lo più. Tabacchini ed edicole sono aperti invece come nella fase 1, e si continua ad accedere uno per volta. «Ho visto qualche gruppetto di ragazzi», ammette un papà col suo piccolo che lo accompagna in bici, nei pressi della Rotonda, «ma dobbiamo essere bravi a rispettare le regole se non vogliamo che ci venga tolto anche questo briciolo di normalità». Su Corso Due Mari c'è chi fa attività sportiva, ma resta la chiusura di parchi e ville comunali, oltre all'interdizione dei playground pubblici. Per i più piccoli l'alternativa è fare due passi con i genitori. «Oggi è la prima volta che esco», dice con un bel sorriso Julia, 5 anni e tanta saggezza: «Ho rispettato tutte le regole del coronavirus», spiega con orgoglio. Con lei e la sua mamma, a portare a spasso il cane, c'è la sorellina Nicole, di due anni più grande: «Voglio dire al sindaco che a me piace la città con poche auto, come adesso», suggerisce prima di sprintare felice, con tanto di gelato (d'asporto) tra le mani. Alle fermate degli autobus c'è chi aspetta la corsa per tornare a casa dopo la spesa, tenendosi rigorosamente a distanza dagli altri, come riportato nei cartelli informativi con le regole da rispettare: indossa la mascherina, consapevole delle novità che stanno cambiando il trasporto pubblico nel pieno dell'emergenza. Infine i cimiteri, dove è nuovamente possibile accedere ma sempre in maniera contingentata e controllata dal personale agli ingressi, con tanto di pass e mantenendo anche in questo caso il distanziamento fisico.
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