Virtus Roma, cade il pallone da pallavolo incastrato da anni nella cupola del PalaTiziano

Virtus Roma, cade il pallone da pallavolo incastrato da anni nella cupola del PalaTiziano
di Enrico Chillè
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Venerdì 11 Novembre 2016, 12:42 - Ultimo aggiornamento: 21:39
Era lì da quasi dieci anni e ne aveva viste di tutte: dal rischio di veder scomparire la Virtus Roma al miracolo sfiorato della finale scudetto persa contro Siena con una squadra costruita in pochi giorni, fino all'autoretrocessione in A2 e la retrocessione in B1 scampata solo all'ultimo turno dei playout. A piazza Apollodoro è caduto un simbolo: stiamo parlando, ovviamente, del pallone da pallavolo rimasto incastrato per tutto questo tempo nella cupola progettata da Pier Luigi Nervi. All'epoca, infatti, il Palazzetto non ospitava ancora la squadra di Claudio Toti (che giocava al PalaLottomatica), bensì la M. Roma Volley, di cui ha conosciuto l'ascesa e il declino a causa dei problemi societari.



Ad annunciare la caduta del pallone è stata la Virtus Roma sulla propria pagina ufficiale. In tutti questi anni il pallone era diventato un simbolo del PalaTiziano e i tifosi della Virtus si erano affezionati a tal punto da dedicargli una pagina Facebook. In effetti, era molto strano che il pallone non cadesse e sembrava non sgonfiarsi mai. Nemmeno le forti scosse del Centro Italia sembravano essere riuscite a farlo spostare, nonostante alcuni tifosi dall'occhio particolarmente attento avessero notato come fosse leggermente più sgonfio e spostato rispetto alla stagione scorsa. Fino all'epilogo di questa mattina: gli uomini di coach Corbani lo hanno trovato sul pavimento prima di iniziare l'allenamento.



In molti si sono sempre chiesti come il pallone fosse riuscito a finire così in alto, e non sono mancate le leggende metropolitane rivelatesi totalmente infondate. Tra i commenti al post della Virtus, ad esempio, un tifoso capitolino ha sostenuto che si trovasse lì dall'11 dicembre 2011, quando al Palazzetto andò in scena la sfida di volley tra la M. Roma e Itas Diatec Trentino. Del pallone incastrato è stato ingiustamente incolpato Osmany Juantorena, che militava tra gli ospiti. In realtà quella sera il pallavolista di origine cubana eseguì un servizio 'alla coreana' proprio al match point che chiuse la gara sul 3-0. Quel gesto fece irritare staff, tifosi e giocatori del club capitolino, in primis Ivan Zaytsev con cui poi Juantorena ha ottenuto in azzurro l'argento olimpico a Rio de Janeiro. Con il mitico pallone da pallavolo incastrato, però, Juantorena non c'entra nulla: era incastrato nella cupola da molto più tempo.



Il vero responsabile del pallone incastrato, infatti, è Luigi Mastrangelo, che lo spedì sulla volta progettata da Nervi con un calcio. Era il 2007 e il PalaTiziano era principalmente la casa della M. Roma Volley, all'epoca in A1 e con un organico stellare che sfiorò solamente traguardi nazionali come lo scudetto, la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana, ma capace di imporsi in Europa con la vittoria della Coppa CEV.
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