Romana Maggiora Vergano: «Nel mio armadio giacche over e jeans a vita alta. Amo i tessuti di un tempo»

L'attrice rivelazione del film di Paola Cortellesi "C'è ancora domani": gli abiti rilevano chi siamo

L'attrice Romana Maggiora Vergano
L'attrice Romana Maggiora Vergano
di Veronica Timperi
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Mercoledì 27 Dicembre 2023, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 28 Dicembre, 06:32

Volto etereo e sguardo determinato, proprio come quello della sua Marcella – il personaggio iconico che ha interpretato in C’è ancora domani, esordio alla regia di Paola Cortellesi, campione d’incassi al botteghino – Romana Maggiora Vergano, attrice romana classe 1997 sta vivendo il suo momento d’oro.

Un viso che non si dimentica il suo, dopo averla vista in alcune serie italiane come Don Matteo, Liberi tutti e Chiamami ancora amore, nel 2022 ha recitato nella serie tv Christian, e ne Gli anni belli fino a ricevere i consensi della critica per l’intenso ruolo nel film della Cortellesi.

Che rapporto ha con la moda?

«Mi affascina, ma non la seguo. O meglio, non in modo consapevole. Le riconosco il potere di influenzarmi e ispirarmi a livello inconscio».

Gli abiti secondo lei sono qualcosa che definisce l’immagine o hanno il potere di lanciare dei messaggi?

«In un momento come questo, in cui ci sono internet e i social gli abiti possono fare entrambe le cose. Saltano subito all’occhio di una persona, sono un modo per esprimersi, motivo per cui se usati per veicolare dei messaggi possono essere di grande impatto».

Un esempio?

«L’attrice Barbara Giordano: il 25 novembre, non potendo essere alla manifestazione contro i femminicidi a causa di impegni di lavoro, ha fatto il photocall di un suo film al Torino film festival con una t-shirt molto semplice che aveva ricamata la frase celebre della poesia di Cristina Torres-Càceres: “se domani tocca a me voglio essere l’ultima”. Chapeau».

In “C’è ancora domani” indossa abiti di altri tempi. Cosa ne pensa dello stile dell’epoca?

«Mi ha incantata. Praticità e semplicità per le popolane, solidità e preziosità per le borghesi. Ciò che credo accomuni i due mondi sia una grande cura, sia nei dettagli che nella conservazione degli abiti. Oggi una camicia scucita si butta, sarebbe bello rispolverare l’arte del rammendo. E i tessuti di un tempo sono un’altra cosa».

Che rapporto ha con il suo corpo?

«Alti e bassi. Sto imparando a volergli bene, è la mia casa, mi accompagnerà per sempre. Una casa non può e non deve corrispondere a uno standard predefinito per essere bella e accogliente: la sua bellezza è determinata dall’energia di chi la abita.

Io sono cintura nera di sensualità goffa».

In questa stagione quali sono i must have del suo guardaroba?

«Una giacca oversize, il dolcevita nero, il berretto in lana fatto all’uncinetto che mi è stato regalato, il marsupio Uniqlo, comodo, capiente e indistruttibile e una collanina, souvenir di un viaggio rivelatore».

Ha uno stilista di riferimento?

«Giorgio Armani, per me sinonimo di grazia, eleganza e carattere».

C’è una celebrity a cui si rifà per quanto riguarda lo stile?

«Mi piacerebbe indossare tutto come lo indossa Anne Hathaway».

Ha un portafortuna?

«Una collana con l’occhio di Allah. Si dice che protegga dalle invidie, l’ho scoperto dopo e non l’ho più tolta. E un orecchino con un ramo d’ulivo, per le occasioni importanti».

C’è qualche accessorio o capo a cui è legata?

«Tutte le collane o gli anelli che riporto dai viaggi. In ogni luogo che visito lascio un pezzo di me che sostituisco con un simbolo del posto. Come uno scambio».

Ha mai preso in prestito un indumento dall’armadio di altri?

«In adolescenza frequentavo più l’armadio di mia madre che il mio. Le ho preso tante cose. Ricordo una canottiera in seta a cui teneva molto e non vi dico che fine le ho fatto fare».

Guerra, crisi energetica, pandemia: come saranno influenzati i suoi acquisti?

«Less is more. La maggior parte dei miei acquisti sono coccole, premi, consolazioni che mi concedo. Sto piano piano cercando di spostare il pensiero».

Il prossimo acquisto fashion?

«Vorrei osare e dirti un vestito aderente e paillettato per Capodanno, ma probabilmente sarà il solito maglione». 

«La mia borsa del cuore è un grande classico della pelletteria: la tolfa in cuoio marrone chiusa da una semplice fibbia. Un oggetto di artigianato che anche le grandi griffe hanno ripreso»

«Mi piace valorizzare la vita, non solo con le cinture, per cui mi piace scegliere jeans e pantaloni alti, meglio ancora se un po’ ampi»

«I Chelsea boot sono l’alternativa alle sneakers. Sono comodissimi, li metto sempre, soprattutto quando non devo indossare i tacchi»

«Il cappotto nero è il mio passepartout. Mi fa sentire bene perché elegante e casual, adatto ad ogni occasione. Quando sono indecisa mi risolve ogni look»

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