La guerra della Ztl e le accuse dei residenti: "Il Comune svende il centro alla Movida"

La guerra della Ztl e le accuse dei residenti: "Il Comune svende il centro alla Movida"
di Stefania DE CESARE
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Mercoledì 4 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:37

Regolamento Ztl e nuovi orari di accesso ai varchi, i residenti tornano sul piede di guerra: «Centro storico svenduto agli interessi della movida di Lecce. L’amministrazione comunale è sorda davanti alle nostre grida di allarme».
Piovono critiche dal Comitato per la Tutela del Centro Storico di Lecce. Il gruppo di residenti del cuore della città, con una nota dai toni durissimi, si scaglia ancora contro il Comune colpevole di voler tutelare gli interessi della vita notturna cittadina, che ha il suo cuore pulsante proprio tra le strade del barocco, a discapito della vivibilità dell’area antica. 
La denuncia arriva a seguito delle dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa a Quotidiano dall’assessore alla Mobilità Marco De Matteis in merito ai risultati ottenuti con il nuovo regolamento Ztl («Dopo tre mesi poche auto e numerosi parcheggi liberi») e ai futuri interventi in programma per liberare le piazzette dai veicoli. 

Le accuse all'amministrazione: "Poche auto? Sono tutti al mare"


«È ovvio, per non dire imbarazzante, non intuire che i parcheggi vuoti siano dovuti ai residenti fuggiti al mare in quel torrido fine settimana e non ai risultati strabilianti del nuovo regolamento – scrive il Comitato nella nota stampa - la nuova Ztl è un programma scellerato che distrugge la vivibilità del centro storico, svenduto agli interessi di una sola categoria molto ben rappresentata all’interno della giunta comunale». 
Il Comune ha annunciato anche l’installazione di paletti che serviranno per creare dei camminamenti pedonali con l’obiettivo di aumentare la sicurezza.

Tra le zone interessate anche Piazzetta Tancredi, di fronte alla Chiesa del Carmine. «Si concorda che avere delle auto parcheggiate di fronte a una chiesa barocca sia poco decoroso – sottolinea il Comitato - ma tolti quei pochi posti, come al solito senza mai offrire un’alternativa, cosa prenderà il loro posto in poco tempo? Noi abbiamo già la risposta: dei tavolini, alcuni ombrelloni, botti e panchine, un po’ di musica e schiamazzi fino a tarda notte. E al termine della serata rimarranno lì sedie e ombrelloni, ovviamente mai spostati in un deposito, per mesi ed anni, legati tra loro negli orari di chiusura da catene e lucchetti. È il destino delle nostre piazze: via le automobili e avanti con l’occupazione perenne di tavolini e ombrelloni degli spazi pubblici». 

L'attacco del Comitato: "Orari comodi per i pub, penalizzati gli artigiani"


Non mancano, poi, le critiche ai nuovi orari di libero accesso alla ztl nei giorni feriali (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19). «Orari comodi per i rifornimenti di pub e ristoranti ma incompatibili con i diversi orari di lavoro di manutentori, idraulici, elettricisti che svolgono lavori indispensabili per la soluzione dei problemi quotidiani». A ciò, dicono dal Comitato, si aggiunge «la difficoltà di reperire tecnici, artigiani e operai molto riluttanti per gli oggettivi ostacoli ad interventi nel centro storico e il fatto che i moduli predisposti dall’ufficio traffico per richiedere permessi occasionali sono farraginosi per chi ha poca dimestichezza con la tecnologia e soprattutto pochissimo tempo e pazienza. È discriminatorio per chi risiede nel centro storico dover pagare anche il permesso occasionale per i mezzi degli operai». 
Disagi che, secondo i residenti, potrebbero causare un fuggi fuggi generale con il risultato di una «desertificazione nelle ore diurne, la perdita di pluralità delle attività a vantaggio soltanto della vita notturna». Il Comitato chiede un passo indietro dell’amministrazione a tutela del centro storico che «per sopravvivere ha bisogno di essere abitata permanentemente e non solo visitata stagionalmente o vissuta la notte».

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