Video trap su droga e spaccio: alcune scene girate a Palazzo Carafa. Mignone rilascia l'autorizzazione richiesta da Pala. Il Comune si dissocia

Video trap su droga e spaccio: alcune scene girate a Palazzo Carafa. Mignone rilascia l'autorizzazione richiesta da Pala. Il Comune si dissocia
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Lunedì 25 Gennaio 2021, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 22:02

L'aula consiliare di Palazzo Carafa a Lecce diventa set per un video trap e scoppia la polemica. Il motivo? Basta ascoltare il testo del brano che parla di spaccio, droga, gang. "Baby nel Salento neve anche a Ferragosto" canta l'autore del brano che dopo esser stato ripreso in un bosco con tanto di immagini di spaccio di droga, scambio di soldi, si ritrova a Palazzo Carafa nell'aula consiliare quasi fosse un tribunale che lo deve giudicare.

Il titolo del brano è "GVNG D€L BO$CO", l'autore è Pucho che ha diversi follower sia sul suo profilo Instagram che su Youtube (759 visualizzazioni nella giornata di oggi, giorno di pubblicazione). E, a sorpresa,  tra i crediti/ringraziamenti degli autori del video spunta il nome del consigliere di centrodestra Giorgio Pala, capogruppo di Lecce città del Mondo.

Ed è proprio il centrodestra che vuole vederci chiaro e capire chi ha autorizzato l'ingresso a Palazzo Carafa, soprattutto considerato il testo della canzone. Il centrodestra unito infatti ha protocollato una domanda di attualità in vista del Consiglio Comunale fissato per domani alle 14.30 proprio in quell'Aula teatro del video della trap.

I consiglieri di centrodestra - tra i firmatari anche Giorgio Pala, Gianpaolo Scorrano, Adriana Poli Bortone, Andrea Guido, Roberto Giordano Anguilla, Oronzino Tramacere, Luciano Battista, Severo Martini, Andrea Pasquino, Antonio Finamore e  Gianmaria Greco - interrogano il sindaco Carlo Salvemini per sapere se ha autorizzato personalmente un video “oh guarda mamma faccio la traep” girato nella Sala Consiliare e se in precedenza ha visionato il video che già "nell’anteprima si presenta con un giovane scompostamente seduto di fronte al seggio del Sindaco quasi a simboleggiare disprezzo nei riguardi della massima istituzione cittadina". E ancora, il centrodestra vuole sapere se l'amministrazione comunale fosse a conoscenza dei contenuti del video nel quale, in maniera palese, "si fa passare il messaggio che droga, e appartenenza ad una “gang” siano modus vivendi da indicare come esempio positivo ai giovani" e se "ritiene, con tale messaggio, di avere interpretato il sentimento dei cittadini leccesi e, soprattutto, di quelle tante famiglie che cercano di indirizzare i loro figli verso modelli di vita rispettosi della dignità della persona e delle istituzioni".

I consiglieri chiedono anche se non sia il caso che l'amministrazione comunale si adoperi "per ritirare - oscurare il video dalla rete e di chiedere scusa a quanti cittadini possano averlo, nel frattempo, visionato".

La risposta di Palazzo Carafa dopo il polverone che ha sollevato la registrazione del video nell'Aula consigliare non tarda ad arrivare. Le riprese sono state autorizzate, dicono da via Rubichi, e le scene ritratte «sono frutto della fantasia degli artisti». Nel rassicurare che la sala consiliare, già concessa in passato per l’ambientazione di scene di film o cortometraggi, non sia stata danneggiata, Palazzo Carafa ammette di non essere a conoscenza, in maniera preventiva, del contenuto del video. «Il contenuto dell’opera artistica in questione, sottoposto comprensibilmente al vaglio delle opinioni e delle censure più disparate, non è stato condiviso con Palazzo Carafa prima della pubblicazione e resta espressione e responsabilità esclusiva dell’artista. Il Comune - conclude la nota - si dissocia da ogni messaggio o atto diseducativo anche solo simulato in esso contenuto».

Intanto il presidente del Consiglio Carlo Mignone dichiara di aver rilasciato l'autorizzazione alle riprese del video. «L’autorizzazione è stata data da me su richiesta del consigliere Giorgio Pala. Non ero a conoscenza del contenuto del video. Da quello che ho visto le scene girate nella sala consiliare dovrebbero riprodurre la sala di un tribunale. Il resto del videoclip è stato girato in altra sede.  In più queste scene sono state girate sotto la sorveglianza dello stesso consigliere Pala, che era presente durante le riprese ed era delegato da me come supervisore».

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