Via Silvio Pellico verso l'esproprio. Ora le osservazioni alla Regione

Palazzo Carafa
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Martedì 5 Novembre 2019, 12:10
Si sblocca l’iter per l’apertura di via Silvio Pellico. Il consiglio comunale di Lecce ha approvato la variante urbanistica relativa alla riqualificazione della strada (attualmente privata) del quartiere San Pio che costeggia la chiesa di Santa Maria della Porta e che da tempo è “ingabbiata” a causa di una lunga vicenda giudiziaria. Il provvedimento dovrebbe favorire l’acquisizione del terreno al patrimonio comunale e il completamento dei lavori del tronco stradale.
Venticinque voti favorevoli che ora consentiranno di inviare la delibera con le osservazioni sulla variante alla Regione per l'approvazione definitiva.
«Abbiamo dunque rimediato a quei fragili accordi tra il Comune e la ditta privata, certificati da una delibera del 2007, che legavano l’apertura della strada alla conclusione dei lavori di un cantiere privato nel quale è a tutt’oggi inglobata - ha dichiarato l'assessore all'Urbanistica Rita Miglietta - Dopo la definitiva approvazione della variante urbanistica da parte della Regione, via Silvio Pellico sarà una strada di Piano, cioè pubblica, svincolata dai tempi di edificazione di quel lotto privato. Ringrazio tutti i consiglieri per questa scelta di buon senso, in particolare quanti tra le minoranze hanno scelto di votare la delibera nel pubblico interesse.
Dopo l’ok da Bari potremo inserire i lavori necessari per aprire la strada nel Piano delle opere pubbliche. Lavori che ci impegniamo a portare avanti in maniera spedita fino al collaudo definitivo, consapevoli della urgenza di ‘ricucire’ quel quartiere e del fatto che la pazienza dei residenti è già stata messa a dura prova».
La variante approvata interviene anche sul lotto privato, «che viene tipizzato come zona residenziale, ma con una capacità edificatoria più consona e in linea con il già gravoso carico urbanistico di quell’area. Come la vicenda di Via Silvio Pellico dimostra, la pianificazione urbanistica determina la qualità della vita di chi vive i quartieri. Per non sbagliare, come avvenuto nel 2007, l’amministrazione deve contemperare l’interesse pubblico e l’iniziativa privata, ponendosi come faro la vivibilità e della qualità della vita di quanti abitano i quartieri e non solo ponendosi il problema di assecondare o meno progetti di edilizia privata», ha concluso l'assessore.
La delibera è stata approvata, anche con i “sì” della minoranza, come detto con 25 voti favorevoli. Contrario il consigliere Gianpaolo Scorrano: «La vicenda è stata oggetto di numerosi contenziosi. Uno di questi, ancora in piedi, vede coinvolta anche la Dogre per ben 400mila euro. Con questa variante andiamo incontro a nuovi ricorsi da parte della proprietà».
 
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