Ritardi nei pagamenti dei dipendenti comunali. E a Palazzo Carafa scoppia la polemica. Dall'opposizione Scorrano attacca: «L'amministrazione non rispetta la legge». Dura la replica dell'assessore Christian Gnoni. «Problemi tecnici, pagamenti da oggi. Accuse fuorvianti». Circa 300 dipendenti senza tredicesima e senza arretrati. Un ritardo sulle retribuzioni che negli ultimi giorni ha messo in agitazione il personale del Comune di Lecce.
A portare alla luce la questione è stato il consigliere di opposizione Gianpaolo Scorrano: «Tutti i lavoratori del pubblico impiego tra il 15 e il 16 di dicembre dovranno vedersi accreditata la tredicesima che renderà, o meglio dovrebbe rendere, più generosa la busta paga di dicembre.
La polemica
Scorrano, poi, ha puntato il dito sugli amministratori che «si sono innalzati da soli i loro stipendi mentre i poveri impiegati, ad oggi, non sanno neanche se potranno fare un regalo ai propri figli. Il tutto senza che nessuno, tra sindacati e rappresentanti dei lavoratori, abbia avuto nulla da dire e da eccepire a tutela del personale». Ma la replica del Comune non si fa attendere.
A rispondere è stato l'assessore al Personale Christian Gnoni: «Gli stipendi sono in pagamento con valuta bancaria di giovedì 22 dicembre. Ci sono stati alcuni problemi tecnici gestionali che hanno causato il ritardo di qualche giorno, dovuti al fatto che l'Ente sta corrispondendo all'intero organico, oltre al mensile ordinario e alla tredicesima mensilità, anche gli arretrati del contratto collettivo nazionale. Quindi, le buste paghe prenatalizie saranno più corpose per la scelta dell'amministrazione di saldare queste tre voci in un'unica soluzione. Somme che mi auguro possano far dimenticare questa piccola attesa non imputabile a nessuno». E non manca una replica politica: «Al consigliere Scorrano dico che prima di lanciare le solite accuse avrebbe potuto verificare con gli stessi uffici interessati le ragioni del ritardo che nulla hanno a che fare né con l'encomiabile lavoro dei dipendenti né con la parte politica. Mi pare davvero demagogico tirare in ballo a ogni occasione l'adeguamento automatico e non discrezionale delle indennità che il Governo centrale ha stabilito per tutti gli amministratori pubblici. Contrapporre le due situazioni è fuorviante e fuori luogo».