«Io salvo per miracolo»: strage della Grottella, 20 anni di dolore

«Io salvo per miracolo»: strage della Grottella, 20 anni di dolore
di Andrea TAFURO
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Venerdì 6 Dicembre 2019, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 16:27
Copertino e Veglie. Due comunità riunite oggi nel ventennale della strage della Grottella per omaggiare la memoria dei tre vigilantes morti il 6 dicembre 1999 nell'agguato messo a segno da un commando armato. Questa mattina alle 10 la cerimonia organizzata dai superstiti di quella dolorosa e indimenticata tragedia: Giuseppe Quarta, Giovanni Palma e Flavio Matino.

Alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni di Copertino e Veglie e di una delegazione studentesca delle due comunità, verrà deposta una corona di fiori ai piedi del momento eretto in ricordo dei tre vigilantes, sul luogo della strage. Un agguato cruento, come si diceva. Poco dopo le 7 del mattino una banda composta da dieci persone, sulla Provinciale che da Copertino conduce a San Donato, assaltò con bombe e kalashnikov due portavalori della Velialpol scortati dal personale mettendo a segno un terribile atto criminale.

Senza vita sull'asfalto tre vigilantes: Luigi Pulli, 52enne; Rodolfo Patera di 32 anni e il 37enne Raffaele Arnesano, tutti di Veglie.
Un bottino da due miliardi di lire. Denaro che le guardie giurate avrebbero dovuto consegnare agli uffici postali del Basso Salento per il pagamento delle pensioni, cosi come racconta Giuseppe Quarta, il più anziano dei vigilantes e uno dei sopravvissuti all'agguato. «Ogni giorno da quel maledetto 6 dicembre di 20 anni fa si ripresentano ai miei occhi quelle terribili scene. Avevamo iniziato il turno di lavoro divisi in due portavalori. All'altezza del santuario della Grottella ricorda - il nostro primo convoglio viene speronato violentemente da un grosso camion. Poi gli spari, le urla, la deflagrazione e la morte. Io mi trovavo nel secondo furgone con gli sfortunati Rodolfo e Raffale deceduti nello scoppio della bomba. Giovanni e Flavio, invece, erano nel primo dove purtroppo trovò la morte Luigi».

Ferite che bruciano. Per sempre. «Non ho parole per descrivere la scena ammette Guseppe Quarta - solo tanto dolore. I tre colleghi morti erano amici e fratelli con cui condividevamo intere giornate. Eravamo molto legati, non li dimenticherò mai. Di lavoro si deve vivere, non morire. Oggi, come ogni anno, li ricordiamo e vogliamo che la loro memoria permanga sul territorio come vessillo di legalità».

Al ricordo si unisce anche il presidente del Consiglio di Copertino, Cosimo Lupo: «Vogliamo onorare la memoria delle vittime del più efferato assalto criminale mai avvenuto nella terra del Santo dei Voli, che ha lasciato una ferita indelebile non solo nei corpi ma anche nell'anima di tutti noi. Questa giornata sia da monito nell'educare le generazioni future al rispetto della legge e del dovere di ogni cittadino nel contrasto della criminalità organizzata».

Alla cerimonia, che in caso di pioggia si sposterà nel salone del Vescovo del Santuario della Grottella, presenzierà anche una delegazione del comune di Veglie guidata dal sindaco Claudio Paladini. «In una ricorrenza così triste e dolorosa per la prima volta due delle comunità colpite dal tragico evento si ricongiungono nel ricordo nei nostri tre concittadini. La comunità di Veglie da sempre è al fianco delle famiglie dei vigilantes caduti e continuerà ad esserlo - commenta il primo cittadino. La nostra commemorazione del ventennale proseguirà con una messa a suffragio delle vittime e la deposizione di una corona al monumento di piazza Costituzione realizzato nel 2000 in memoria delle guardie giurate cadute nell'adempimento del proprio dovere».
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