Spopolamento, Lecce prima in Puglia: - 6mila abitanti in un anno

Spopolamento, Lecce prima in Puglia: - 6mila abitanti in un anno
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Mercoledì 16 Marzo 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 16:24

Quasi 6mila residenti in meno in provincia di Lecce nel 2020. È il dato non proprio rassicurante che emerge dalla terza edizione del Censimento permanente della popolazione pubblicato dall’Istat. Rispetto al 2019 la Puglia ha perso 19.528 unità su un totale di 3.933.777 residenti: la popolazione diminuisce in tutte le province della regione, soprattutto in quella di Lecce, che registra anche il maggiore decremento in termini assoluti. E nel Salento, a causa della frammentazione urbana, il problema è ancora più profondo: come se, negli ultimi cinque anni, fosse sparito un paese grande come Galatone. 

Sono 15mila i residenti in meno

Si tratta di 15mila residenti che per motivi diversi non rientrano più nella contabilità demografica, in particolare nelle zone rurali e nei borghi più interni. La città di Lecce invece è in controtendenza: è, insieme a Bari, la città che vede un aumento complessivo dei residenti, circa un 1.172 rispetto al calo generalizzato. Nel Salento registrano un segno positivo anche i Comuni di Lizzanello (+203), Cavallino (+180), Lequile (+132), Surbo (+128), mentre sono in netta diminuzione Galatina (-257), Casarano (-328) e Gallipoli (-562). A contribuire alla decrescita demografica è stata anche la pandemia da Covid-19. I decessi, direttamente o indirettamente riferibile al virus, ha comportato in Puglia l’incremento del tasso di mortalità dal 9,9 del 2019 all’11,2 per mille del 2020, con il picco del 12,4 per mille di Foggia. Lecce insieme a Brindisi è al secondo posto con l’11,4 per mille. 
Dominante anche per il 2020 la componente femminile. Il rapporto di mascolinità, che indica il rapporto tra maschi e femmine moltiplicato per 100 vede una prevalenza del sesso femminile nei comuni di Morciano di Leuca 85,8 uomini ogni 100 donne, Santa Cesarea Terme (86,2 su 100), Nociglia (86,4 su 100) e San Donato di Lecce e Sternatia, dove ci sono 86,8 uomini ogni 100 donne.

Gli anziani


Le province di Lecce e Brindisi hanno una componente demografica più anziana, in cui l’età media supera i 45 anni e ci sono più persone di età superiore a 65 anni ogni 100 ragazzi tra 0 e 14 anni rispetto alla media regionale (indice di vecchiaia 209,6 a Lecce e 196,0 a Brindisi). Nel Salento il Comune con l’indice di vecchiaia più alto (cioè il rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e la popolazione di età 0-14 anni, moltiplicato per 10) è quello di Castro (385,5), seguito da Diso (377,1) e Salve (338,1), quello più basso invece è Surbo (129). 
Il numero medio di componenti familiari a Lecce è di 2,4, sotto la media regionale che è di 2,5. Il 32,3% è composto da nuclei unipersonali, mentre le coppie sono il 26,4% e i tre componenti riguardano il 19,6%. Il 3% è invece il dato sulle famiglie nel Salento con almeno uno straniero. Inoltre il Comune con maggior incremento di residenti stranieri rispetto al 2019 (per 100 residenti) è stato Giuggianello (61,9).
Per quanto riguarda l’istruzione, Brindisi e a Lecce hanno la quota più consistente di persone senza alcun titolo di studio (6,8%), al contrario della provincia di Bari.

Lecce, Brindisi e Taranto poi spiccano per la percentuale più bassa di persone con la licenza di scuola elementare (rispettivamente 17,7%, 17,8% e 17,9%). La quota di residenti con la sola licenza media è più contenuta nelle province di Bari (29,5%) e Lecce (29,8%). Nei territori che ospitano una sede universitaria si registra una incidenza più rilevante dei titoli di studio più alti. I laureati sono il 13,8% a Bari, il 13,5% a Lecce, e quasi tre su quattro hanno titoli di II livello. 

Gli spostamenti per studio o lavoro


Dai dati Istat emerge anche quanti salentini si spostano per lavoro o studio. La quota è più elevata nella provincia di Bari (48,3%), mentre gli spostamenti intracomunali raggiungono i valori massimi nelle province di Barletta-Andria-Trani (80,8%) e Foggia (80,3%) mentre Lecce (42,1%) e Bari (30,8%) presentano una maggiore incidenza di spostamenti fuori dal Comune. Il pendolarismo porta il Comune di Cavallino ad avere la maggior percentuale di cittadini impegnati a muoversi per necessità, con il 51,7% (18,1% studenti e 33,6% lavoratori), seguito dal Comune di Surbo che ha il 49,7% (18,7% studenti e 31,1% lavoro). In fondo alla classifica Salve dove i residenti che si spostano sono solo il 32% (10,8% per studio e 21,2% per lavoro) e Morciano di Leuca col 33% (11,9% studio e 21% lavoro). Lecce è ovviamente il posto dove i cittadini si muovono di più all’interno del perimetro urbano (86,2%) e di meno verso altri Comuni (13,8%). Dietro però si confermano i centri più grandi che ospitano uffici, servizi e negozi quindi Casarano (79,9%), Gallipoli (75,2%), Nardò (74,8%), Tricase (72,4%) Galatina (71,1%), poi Otranto (70,9%) e Maglie (68,7%). Al contrario la mobilità verso altri Comuni è maggiormente praticata nei piccoli centri come Sanarica (80,8%), Cavallino (71%), Lizzanello (69,9%), Arnesano e San Cesario (67,8%).

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