Addio a Sergio Starace, ha cresciuto generazioni di liceali a Lecce. La città piange il prof

Sergio Starace
Sergio Starace
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Martedì 6 Giugno 2023, 21:32 - Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 15:26

Ci sono professori che vengono ricordati come se fossero parte di un elenco, altri invece che rimangono nella memoria dei loro alunni e anche delle famiglie, perché sono riusciti nel compito di essere qualcosa in più: degli educatori di vita.
Questo per tanti è stato il professore di Lecce Sergio Starace, morto lunedì sera a 71 anni. Laddove c’era un diritto da difendere (che fosse l’ambiente o i padri separati), lui c’era, pronto a incatenarsi, a urlare in un megafono e marciare con uno striscione. Molti lo ricorderanno con la sua inseparabile chitarra nei concerti solitari in piazza Sant’Oronzo e non solo.

Chi era Sergio Starace

Nato a Lecce nel ‘52, anarchico, aveva studiato pedagogia presso l’ateneo Leccese e poi ha iniziato ad insegnare filosofia. Appassionato di musica si è sempre contraddistinto per il suo impegno in ambito sociale. La sua ispirazione intellettuale è stata la psicologia junghiana, chiave di lettura per comprendere e divulgare fenomeni e dinamiche socio-culturali. Ne sono derivati dal 1987 soprattutto tre volumi: “I cantautori contemporanei alla luce della Psicologia del profondo”, “Anarchismo e psicologia del profondo”, “Stanze di riflessione sulla vita e sulla morte”.
A ricordarlo i «compagni» del Forum Ambiente e Salute. «La sua musica ha inondato spesso per lunghi anni piazza s. Oronzo, e tanti altri luoghi dove la mobilitazione sociale era attiva e viva in città e nel Salento - dicono -. Docente di filosofia e storia a lungo nel Liceo Palmieri di Lecce, le sue lezioni erano sempre strumenti di stimolo e problematizzazione dei contenuti didattici, alla luce del vissuto psicologico degli studenti e correlandoli al contesto e al dibattito sociale di attualità. Ma la sua figura per decenni si è collegata all’attivismo più vivo e vivace sviluppatosi nel Salento, impegnato nella difesa del territorio da prassi nefaste, nella denunzia di scelte discutibili e violente a danno dell’ecosistema salentino. Nello stesso tempo il suo contributo propositivo è stato tra i primi a caldeggiare e sollecitare la istituzione di un processo e di uno strumento di partecipazione coordinata tra istituzioni e movimenti civici; ne derivò l’iter che ha portato alla nascita della attuale Consulta provinciale per l’ambiente. Nonostante il grave vulnus visivo - concludono -, una lungimiranza su dinamiche sociali, sempre orientata a scrutare oltre le apparenze, a indagare nel profondo. E a guardare e sperare oltre il presente, anche nella rigenerazione della vita, che si è materializzata nel grande bosco, con le sue mani a suo tempo messo a dimora, per il benessere proprio e del territorio».
L’abbraccio arriva anche da parte di chi si è trovato dall’altra parte della barricata, ma che vedeva in Sergio Starace un avversario leale e sincero.

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