Salmonella, indagato il “re” dei wurstel. L'azienda: tutto in regola

Indagini dopo il malore accusato da un bimbo. «Aveva mangiato un panino con l’hamburger»

Salmonella, indagato il “re” dei wurstel. L'azienda: tutto in regola
di Pierangelo TEMPESTA
3 Minuti di Lettura
Martedì 6 Febbraio 2024, 12:42 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 06:56

«Il bambino aveva consumato un panino con hamburger, non con wurstel. E la non conformità del campione di wurstel è riconducibile a carenze igienico-sanitarie del punto di ristoro e non al produttore». Attilio Scarlino, amministratore unico e legale rappresentante del “Salumificio Scarlino” di Taurisano, interviene dopo la notizia dell'indagine che la Procura di Lecce ha avviato a suo carico con l'ipotesi di reato di commercio colposo di sostanze alimentari nocive.

La salmonella

Al centro dell'inchiesta c'è un campione di wurstel di pollo e tacchino prelevato il 28 ottobre 2022, nel quale sarebbe stata riscontrata traccia della salmonella meleagridis: le confezioni di wurstel, secondo l’accusa, contenevano cariche microbiche superiori ai limiti consentiti. I controlli erano scattati in seguito a malori accusati da un bambino campano. L'indagine è coordinata dal sostituto procuratore della Procura di Lecce Francesca Miglietta. 


«Dall'indagine epidemiologica effettuata presso l'ospedale Moscati di Avellino il 26 ottobre 2022 - afferma l'imprenditore - emerge in maniera inequivocabile che il bambino ha consumato un panino con hamburger e non con wurstel: trattasi di referto ospedaliero con valore di atto pubblico». Aggiunge, poi, che nella richiesta di sopralluogo congiunto presso il punto di ristoro Zoo di Napoli del 27 ottobre «è scritto a chiare lettere che il paziente convive con i genitori e due fratellini che non hanno consumato lo stesso alimento, uno dei quali è risultato comunque affetto da salmonella. Tanto esclude in radice qualsivoglia rapporto di casualità con la produzione della Salumificio Scarlino srl».

Il campione analizzato


Sulla presunta non conformità rilevata sul campione analizzato, sottolinea inoltre l'imprenditore, «essa risulta riconducibile ad altre cause e non al produttore e nello specifico a carenze igienico-sanitarie rinvenute dagli stessi funzionari verbalizzanti presso il punto di ristoro dello Zoo di Napoli (dove sono stati effettuati i prelevamenti dei campioni) e documentate a chiare lettere nel verbale del 28 ottobre 2022». 
Infine, rimarca Scarlino, nella stessa data «sono state effettuate altre analisi dalla Asl di Lecce su campioni dello stesso lotto e conservati in confezioni idonee che hanno dato esito favorevole come da referti in possesso dell'Asl di Lecce». La società, chiude, è «in possesso di tutte le certificazioni tra cui Brc e Ifs, con controlli sanitari continui» e «da sempre ha posto, quale condizione imprescindibile della propria attività, il rispetto della salute pubblica». Il 15 novembre 2022 il Dipartimento di prevenzione della Asl di Caserta aveva attivato il ritiro e il richiamo dei wurstel “Lecock” di pollo e tacchino prodotti da Scarlino (in particolare le confezioni da 10 unita da 100 grammi cadauna con lotto/scadenza 02/03/23 L1), «a seguito di indagine epidemiologica su un bambino di 10 anni colpito da tossinfezione da salmonella gruppo B accertata da esame coprologico. Il bambino - si legge nell'allerta diramata in quei giorni dalla Asl campana - presentava sintomi come nausea, vomito, febbre, dolori addominali e diarrea. La conferma della causa della tossinfezione alimentare si è avuta a seguito di campioni ufficiali eseguiti sui wurstel dai servizi veterinari ed inviati all’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno». L'imprenditore, naturalmente, ora potrà portare all'attenzione della Procura tutta la documentazione che riterrà utile a smentire quanto a lui contestato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA