Salento, l'Inps sollecita il pagamento di 21mila euro, ma la casella mail è piena: il giudice annulla il debito

Salento, l'Inps sollecita il pagamento di 21mila euro, ma la casella mail è piena: il giudice annulla il debito
di Pierangelo TEMPESTA
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Sabato 3 Febbraio 2024, 21:46 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 13:47

Se la casella pec del contribuente è piena, i contributi Inps vengono annullati. È destinata a far discutere la sentenza della Corte d'Appello di Lecce che, nei giorni scorsi, ha annullato decine di migliaia di euro di contributi perché la notifica via pec degli atti esattoriali risultava errata. 
L'avviso di avvocati e commercialisti: «Da tempo segnaliamo ai cittadini di verificare la propria pec poiché non sempre gli enti notificano correttamente». I giudici della Sezione Lavoro hanno annullato migliaia di euro di contributi previdenziali richiesti via pec in maniera errata ad un contribuente di Brindisi, assistito dall’avvocato Matteo Sances. La sentenza, del 27 ottobre, in questi giorni è passata in giudicato in quanto non impugnata in Cassazione dagli enti. Nel corso del processo era emerso che il concessionario della riscossione aveva inviato a mezzo pec un’intimazione di pagamento che, però, non era andata a buon fine poiché la posta elettronica del contribuente risultava piena. In questi casi, ha chiarito la Corte d’Appello, il concessionario è tenuto a effettuare una serie di ulteriori incombenti previsti dalla legge per garantire la corretta notifica degli atti.

Gli avvocati

Sulla vicenda intervengono gli avvocati Salvatore Donadei e Matteo Sances, per segnalare che il tema della notifica degli atti a mezzo pec è stato più volte affrontato nel corso di questi anni dalla Camera civile salentina, proprio per segnalare ai cittadini i propri diritti. «Da sempre - dice Donadei - abbiamo evidenziato i vantaggi delle notifiche degli atti via pec, ma contemporaneamente abbiamo anche posto l’attenzione affinché la norma venga applicata scrupolosamente, proprio per evitare casi come questo».

Nello specifico, i giudici hanno chiarito che, in caso di mancata ricezione della pec, l’ente non possa ritenere la notifica completata ma debba ritentare l’invio della pec decorsi sette giorni. Nel caso in cui la casella di posta risultasse ancora satura, l’ente deve effettuare il deposito telematico in Camera di Commercio. L’avviso di notifica deve essere pubblicato sul sito internet di InfoCamere per 15 giorni e infine occorre l’invio di un avviso di notifica con raccomandata. Sull'accaduto è intervenuto anche il presidente di MilanoPerCorsi, Marcello Guadalupi: «Bene ha fatto la Corte d’Appello di Lecce a specificare puntualmente gli oneri spettanti in capo agli enti in caso di mancata ricezione della pec, perché altrimenti rischiamo di pregiudicare il diritto di difesa dei contribuenti. Da mesi insieme a Camera civile salentina abbiamo organizzato numerosi eventi formativi proprio per informare i cittadini in merito ai propri diritti».

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