È stato assolto con la formula perché il fatto non costituisce reato il settantaquattrenne di Sternatia che il 24 giugno 2021 era stato denunciato dai vigili del fuoco per un incendio che si era propagato per circa 33 ettari in località Chicco Rizzo, nelle campagne lungo la Lecce-Maglie, fra Martignano e Sternatia. Non era lui il piromane.
La Procura: «Condannatelo ad un anno e mezzo»
Dopo aver valutato le prove a discarico, costituite da dichiarazioni di persone informate sui fatti e dalla consulenza di parte, la giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Lecce, Alessandra Sermarini, ha assolto l’imputato difeso dall’avvocatessa Maria Gabriella Mastrolia.
Il cugino: «Corri, la tua campagna brucia»
Il processo con il rito abbreviato (si svolge sugli atti prodotti dall'accusa e dalla difesa, prevede la riduzione di un terzo della pena in caso di condanna) ha tenuto conto della testimonianza del cugino dell'imputato che ha sostenuto di averlo chiamato quel giorno del 24 giugno dell'anno scorso per avvisarlo che le sue campagne stessero andando a fuoco. Circostanza confermata dall'esame sul telefono cellulare dell'imputatoe dalla sua localizzazione.
Con il cannello in mano
Inoltre la difesa ha prodotto una perizia per fimostrare l'effettiva validità e la diffusione della tecnica di incendiare con un cannello l'area attorno agli alberi, per impedire il propagarsi dell'incendio di vaste dimensioni. Ed è quello che stava facendo l'imputato quel giorno - ha fatto rilevare la difesa - quando fu trovato accovacciato in una strada secondaria dai vigili del fuoco, appena dopo avere spento l'incendio che distrusse anche la sua campagna.
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