«Pandemia colposa» Codacons contro la Praja: esposto in Procura

«Pandemia colposa» Codacons contro la Praja: esposto in Procura
di Valeria BLANCO
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Martedì 21 Luglio 2020, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 10:12
«Troppa gente in pista, nessuna mascherina, distanze minime di sicurezza non rispettate»: il Codacons di Lecce invia un esposto in procura e al prefetto, chiedendo che vengano effettuati dei controlli e poi - sulla base del loro esito - chiede la (eventuale) «chiusura immediata della discoteca Praja di Baia Verde, a Gallipoli».
Le foto di centinaia di ragazzi in pista, senza mascherine e senza distanziamento, che da qualche settimana circolano sui social, hanno spinto l'associazione dei consumatori a chiedere un intervento di procura e prefettura. Il carico da novanta lo ha messo l'opinionista Selvaggia Lucarelli, che nei giorni scorsi ha alimentato la polemica postando sul proprio, seguitissimo profilo Facebook, una foto della nota discoteca di Baia Verde, e stigmatizzando l'assenza di misure di prevenzione anticovid. Da qui, l'intervento del Codacons: «Numerosi video e fotografie pubblicate sui social e segnalati al Codacons - spiegano gli avvocato Piero Mongelli e Christian Marchello - attestano come nei giorni scorsi presso la discoteca Praja siano state violate le più basilari regole sul fronte coronavirus. Migliaia di giovani che ballavano all'interno del locale attaccati uno all'altro, senza mascherina e in totale sfregio delle regole sulla distanza minima. Un potenziale focolaio che potrebbe far di nuovo esplodere l'allarme contagi nel nostro paese. Chiediamo alla Procura della Repubblica e al Prefetto di avviare indagini sull'episodio alla luce dei possibili reati contro la salute pubblica come quello di epidemia colposa, accertando la responsabilità dei mancati controlli da parte sia del gestore del locale, sia delle forze dell'ordine e disponendo la chiusura al pubblico del Praja poiché non in grado di garantire il rispetto delle regole sul distanziamento sociale e sull'uso delle mascherine. Non siamo contro la movida, né contro un particolare locale, ma è giusto che si osservino le regole che altri commercianti, pur con grandi sacrifici, stanno rispettando. Ci vogliono dei controlli».

Il titolare della discoteca, che già nei giorni scorsi era intervenuto per spiegare che la Praja è in linea con le normative regionali, non si scompone. «Forse dal Codacons - spiega - fanno confusione tra normativa nazionale e regionale. La prima prevede un distanziamento nei locali da ballo, ma in Puglia questo non è previsto. Abbiamo lavorato a capienza ridotta nei primi 15 giorni, ma dal momento che la curva epidemiologica no è salita, adesso potremmo tornare a lavorare a pieno regime». Per il momento, dato il calo di flussi turistici, il locale ha ospitato fino a 1.500 persone, ma se i turisti dovessero arrivare e l'allarme sui contagi dovesse rimanere basso, allora si potrebbe arrivare al massimo della capienza. Paradiso, inoltre, rivendica gli investimenti fatti per garantire un elevato standard di sicurezza, andando oltre gli standard minimi previsti dalle norme regionali: «Misuriamo la temperatura all'ingresso, stiliamo un elenco degli avventori, imponiamo l'uso delle mascherine nei bagni, utilizziamo ghiaccio e cannucce imbustati: tutte cose che hanno dei costi, che noi affrontiamo ben volentieri. Probabilmente siamo sotto i riflettori perché abbiamo aperto per primi, ma oggi nel Salento tutte le discoteche sono aperte e tutte lavorano seguendo le regole della Regione». E i controlli invocati dal Codacons? Paradiso non ha dubbi: «Abbiamo già avuto le forze dell'ordine nel locale, hanno effettuato le rilevazioni, conteggiato le persone ed era tutto in regola».
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