«Età e condizione non contano, così il padel conquista più del tennis»: parla l'istruttore Fit

«Età e condizione non contano, così il padel conquista più del tennis»: parla l'istruttore Fit
di Paola ANCORA
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Lunedì 31 Maggio 2021, 08:38

Con due falcate copre l'intero campo da padel. Ivan Bascià, leccese di 45 anni, è istruttore Fit e amministratore, insieme a Mattia Cazzato e Fabrizio Giorgino, del Padel Arena, un palazzetto prossimo all'apertura (fissata per il mese di giugno) a Martignano, entroterra griko.
Ci spieghi perché il padel piace tanto. Cos'ha di speciale?
«Il padel è uno dei pochi sport che possono fare tutti, in qualsiasi condizione fisica e a qualsiasi età. Il padel si adegua alla condizione del giocatore, anche quando non si conoscono le regole. In più si gioca in quattro, con gli amici: è indiscutibilmente un valore aggiunto. È un gioco amato dalle coppie: ha salvato diversi matrimoni».
Addirittura.
«Coppie che non si rivolgevano più la parola, si sono ritrovate nella comune passione per la pala, com'è chiamata la racchetta del padel».
Quanti iscritti conta questa disciplina nella sola provincia di Lecce?
«I tesserati come agonisti Fit sono circa 500, ma ritengo sia una cifra di gran lunga inferiore al reale numero di appassionati. Il 90% dei giocatori, infatti, non vuole misurarsi con classifiche e tornei e, quindi, non rientra nel conteggio».
Perché il padel è attualmente preferito al tennis?
«Semplificando si può dire che il tennis è uno sport, il padel un gioco. Il tennis richiede disciplina, allenamento, sacrificio. Il padel no: entri, metti in campo la palla e giochi».
Quindi hanno ragione i tennisti, quando sostengono che il padel non abbia nulla di nobile.
«Sì, hanno ragione. Io amo il padel, ma sono due attività completamente diverse. Il tennista odia il padel perché è disorientato dalla facilità con la quale i padelisti possono vincere una partita».
Quanto costa una lezione?
«Fra i 25 e i 30 euro per un'ora. Un allievo, se non ha mai preso una racchetta in mano, già alla fine della lezione qualche colpo con il maestro riuscirà a tirarlo. Quanti, invece, hanno già giocato a racchettoni in spiaggia, a ping pong o a tennis avranno gioco più facile».
Perché non esiste ancora una scuola padel per bambini?
«Al Sud i circoli sono impegnati con gli adulti, che occupano i campi dalla mattina alla sera. Per questo non si sono ancora dedicati alla formazione, ma bisognerà presto iniziare con le scuole. Noi lo faremo».
 

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