Nuovo stop ai camion con gli ulivi, in strada anche bambini e mamme

Foto: Omar Cuna
Foto: Omar Cuna
di Mauro BORTONE
4 Minuti di Lettura
Domenica 2 Aprile 2017, 13:07 - Ultimo aggiornamento: 19:40

Tap a sorpresa riapre il cantiere e la protesta si riaccende. È quanto accaduto, ieri mattina, non appena si è sparsa la notizia che a San Basilio erano ripartiti i lavori di espianto degli ulivi, collocati nella zona in cui dovrebbe passare il discusso tunnel del gasdotto. Un fulmine a ciel sereno per i manifestanti, nella quiete del presidio permanente dei “No Tap”, dopo le rassicurazioni, affermano, arrivate dalla Prefettura di Lecce e dall’azienda nelle ore precedenti, circa la ripresa delle operazioni nella giornata di lunedì.
I camion, invece, si sono ripresentati all’alba, scortati dalle forze dell’ordine, collocate all’esterno dell’area lavori o dislocate sulle strade esterne, per precludere l’accesso ai “non autorizzati”.

 

Il dubbio che potesse venir meno quell’accordo, stretto tra le istituzioni e Tap, era iniziato a serpeggiare tra gli attivisti antigasdotto la sera prima: «C’era il sospetto che potesse arrivare qualche “sorpresa” sgradita ma nessuno voleva crederci fino in fondo», ripete qualcuno tra i manifestanti, mentre parte il passaparola per riallestire in breve tempo la protesta.
Uno sciame di persone si raduna ma sceglie di spostarsi dal presidio permanente all’esterno di Masseria del Capitano, dove è collocato il sito di stoccaggio degli ulivi espiantati. In poco tempo, sono almeno duecento gli attivisti, pronti a manifestare la rabbia per il cambio di programma: tra loro famiglie, anziani e tanti bambini. Sono soprattutto questi ultimi ad incarnare la protesta pacifica del territorio.
Sopraggiungono i sindaci, una quindicina in tutto, alla cui testa c’è sempre quello di Melendugno, Marco Potì: «Nessuno ci aveva avvertito questa mattina – afferma amareggiato -, si è trattato di un vero e proprio blitz. La polizia è arrivata ancor prima dell’alba, scortando gli operai delle ditte e attuando dei blocchi al transito veicolare e pedonale di tutta l’area. È l’ennesimo vuoto di democrazia in questa storia».
I mezzi con gli ulivi si presentano quando la strada è già occupata: donne e bambini si siedono per terra, impediscono l’accesso. La polizia in assetto antisommossa e le altre forze dell’ordine si fermano dinanzi alla scena, si sfilano i caschi e depongono gli scudi: è un primo segno di una “primavera” che arriva dentro una giornata iniziata sotto i peggiori auspici.
Istituzioni e responsabili della sicurezza cercano allora una mediazione per superare lo stallo: l’indicazione è quella di liberare la strada e permettere agli operai di rientrare a casa. Ma i manifestanti non vogliono che gli alberi entrino nell’area di stoccaggio. Il vicequestore Nicola Miriello comunica che le forze dell’ordine andranno via a breve e alcuni dei mezzi Tap fanno inversione e parcheggiano nella vicina area dell’istituto di vigilanza Alma Roma.
Sul posto, restano tre camion, subito accerchiati dai manifestanti: i sindaci chiedono che tornino a San Basilio con gli ulivi. Da lì parte una complessa trattativa che si gioca sulle conversazioni telefoniche, anche in vivavoce, col prefetto Claudio Palomba: «Questa situazione va sbrogliata – chiede Potì al telefono – con una mediazione che stia bene alla società ma soprattutto ai cittadini». Passano circa due ore alla ricerca di una risposta definitiva, col cellulare del sindaco che diventa bollente quasi come il sole che si alza sulle campagne di Melendugno, in una mattinata che sa d’anticipo d’estate.
Nel frattempo, la gente dialoga con gli operai: «Non ce l’abbiamo con voi, è la scelta della vostra ditta che non condividiamo». Il clima è d’attesa, ma la tensione si è stemperata. Un uomo del posto scherza con un poliziotto campano: «Chi vince domenica tra Napoli e Juve?». E tra un pronostico azzardato e una battuta, i bambini giocano sui prati adiacenti come in una scampagnata improvvisata. Qualcuno passa dell’acqua per rifocillare i presenti e bagnare i volti ai più piccoli. Poco dopo le 13, la svolta: la spuntano i “No Tap”, con l’autorizzazione ai sindaci e ai parlamentari presenti (Barbara Lezzi, Daniela Donno e Maurizio Buccarella del M5S e Donatella Duranti di Mdp) di accompagnare insieme ai cittadini i mezzi sul cantiere di San Basilio.
«Il prefetto ci ha comunicato – annuncia Potì – che le attività per oggi sono sospese».
Scatta l’applauso dei manifestanti, che in corteo scortano i camion nel cantiere attraversando Melendugno. I lavori, questa volta, dovrebbero riprendere davvero lunedì. La soddisfazione del fronte “No Tap” è tangibile. E confermano: «La contestazione andrà avanti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA