Lecce, non solo musica in centro: «Poca gente nella movida, si organizzino più eventi»

Lecce, non solo musica in centro: «Poca gente nella movida, si organizzino più eventi»
di Stefania DE CESARE
4 Minuti di Lettura
Martedì 15 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 13:45

Una programmazione più ricca di eventi «per attirare le persone» e dove «la musica non deve essere l’attrazione principale». E poi più controlli «per tenere a bada i maleducati». La formula per rilanciare la movida, colpita al cuore del divertimento, arriva dalle associazioni di categoria e dai locali della città di Lecce
La vita notturna cittadina, infatti, continua a registrare perdite in termini di numeri e presenze. Colpa dei paletti alla musica imposti con l’ordinanza sindacale (meno stringenti rispetto allo scorso anno) ma soprattutto della concorrenza spietata di altre località, in primis proprio la sua marina simbolo – San Cataldo – che quest’anno scoppia di eventi, iniziative e voglia di fare festa. Il primo bilancio a un mese dall’ordinanza “La notte è di tutti”, emanata dal sindaco Carlo Salvemini per garantire un equilibrio tra le esigenze dei locali serali, dei residenti e delle strutture ricettive nelle aree della città maggiormente frequentate, è in chiaroscuro.

Primo bilancio

«Molti associati, soprattutto gli imprenditori più giovani, si sono lamentati perché Lecce si svuota troppo presto – spiega Paolo Agagiù, rappresentante di Fedimprese Lecce -. Una cosa è certa: i pienoni che si registravano qualche anno fa non ci sono più. Ma questo è un problema più complesso che non può essere ricondotto solo all’ordinanza». In vigore fino al 30 settembre, il provvedimento firmato dal primo cittadino prevede l’anticipazione dell’orario di chiusura degli esercizi pubblici e commerciali alle 03; il divieto di emettere musica all’esterno del locale dalla mezzanotte dalla domenica al giovedì e dalle 01 il venerdì e il sabato; il divieto di emettere musica e suoni sulla pubblica via per gli artisti di strada a partire dalle 23. Una ordinanza emanata in vista dell’intensificarsi degli arrivi turistici in zone della città abitate da migliaia di residenti, a cui bisogna garantire il diritto al riposo. Anche quest’anno, però, il flusso di persone ha deciso di orientarsi verso altri luoghi del divertimento. «Bisogna fare un discorso più ampio – aggiunge Agagiù - e affrontare i problemi legati alla mancanza di servizi, di sicurezza, e di programmazione. Sicuramente non è l’ora in più che dà fastidio ai residenti. La musica non crea alcun tipo di problema ma anzi può essere di aiuto per tenere vivi i luoghi. Sono i maleducati che danno fastidio. E solo con i controlli si può cercare di contenere il fenomeno». 

La Confcommercio
 

A parlare della necessità di una programmazione culturale è Federico Pastore, direttore di Confcommercio Lecce: «Ormai tutte le città turistiche si stanno allineando su un certo tipo di provvedimento per la movida. Facendo una comparazione con alcune località italiane ed estere, in molti luoghi la musica si spegne a mezzanotte. Per questo credo che a Lecce abbiamo la migliore ordinanza che potevano ottenere visto che siamo riusciti ad avere un’ora in più per il weekend. Sicuramente è complicato andare a cambiare le abitudini delle persone e questo crea malumori. In una prospettiva futura servono eventi culturali che possano attrarre le persone. Serve una programmazione puntuale e definita per tempo in modo che la musica non diventi l’unico attrattore».
Più severa la posizione dei singoli locali.

Il popolo della notte si è trasformato ormai da tempo nel popolo degli scontenti. «Il calo lo abbiamo visto un po’ tutti ed è un dato un po’ triste per la città – sottolinea Jacopo Colella, titolare del “Colella Lounge Pub” -. Vedere Lecce vuota è un peccato. Anche perché ci si poteva muovere con altre iniziative, senza utilizzare la musica. A Galatina, ad esempio, qualche giorno fa si è organizzata una iniziativa legata alla degustazione di vini che non implicava musica. E le persone hanno animato il centro storico. Il calo di presenze non è legato solo all’ordinanza ma a un insieme di fattori tra cui appunto la mancata programmazione di eventi». 

Sospesa l'ordinanza

Anche oggi, così come alla vigilia di Ferragosto, l’ordinanza è sospesa. Nessun limite al divertimento ma sempre nel rispetto delle regole e del decoro. «È un disastro – afferma Christian Ungaro, titolare del locale “La Sapore” -. Noi lavoriamo principalmente con la cena ma di solito una buona parte dell’introiti viene dal cocktail bar. Se non avessi il ristorante avrei già dovuto chiudere perché non c’è un’anima. Non parlo solo dei giovanissimi ma anche dei ragazzi intorno ai 30 anni. La città si svuota, non c’è una alternativa, non viene proposto nulla. Diventa difficile trattenere un gruppo di persone fuori dal locale a chiacchierare in un silenzio tombale. Anche nelle giornate con un’ora in più di musica non è cambiato nulla. Anche perché si tratta di giorni festivi e in queste occasioni la città tendenzialmente si svuota. Quindi il “contentino” dell’ora in più ci cambia poco». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA