«La proposta è molto bella e interessante» ha esordito il rettore dell’Università del Salento, Vincenzo Zara. «Un’idea bella ma faticosa, che comporta grosso impegno da entrambe la parti. Che significa dedizione da parte dei titolari di questo corso di insegnamento, ma anche di tutto il territorio. Mi piacerebbe che anche da parte vostra - ha aggiunto Zara rivolgendosi agli stakeholders presenti in sala (aziende, politici, periti agrari, associazioni agricole) - ci fosse la proposta di qualcuno che seriamente decide di collaborare permanentemente per la nascita di questo corso». E l’impegno a sostenere il corso non si è fatto attendere: dalla sala gremitissima si sono levate le voci entusiaste di imprenditori pronti a far decollare la triennale. La conferenza di ieri, infatti, è servita sì per presentare ufficialmente la proposta formativa ma è stata soprattutto un momento di confronto e consultazione con tutti i “portatori di interesse” (i rappresentanti di imprese del territorio nei settori della produzione agro-alimentare, in particolare vitivinicola, delle Istituzioni pubbliche, degli Ordini professionali e delle Associazioni di categoria), che hanno illustrato le proprie esigenze in modo da definire gli obiettivi in relazione alla “domanda di formazione” da parte del settore vitivinicolo e del comparto agro-alimentare e individuare il profilo professionale e gli sbocchi occupazionali.
L’entusiamo per la nascita del nuovo corso di laurea si è manifestato subito. Il direttore di Federvini, Ottavio Cagiano de Azevedo, ha snocciolato qualche numero sulla Puglia del vino (seconda in Italia per dimensioni di vigneto e terza per i volumi di prodotto), sottolineando come la proposta «sia un’iniziativa interessantissima». Particolarmente incisivo l’intervento di Angelo Maci di Cantine Due Palme, che ha lanciato la proposta alle aziende, affinché garantiscano a questo corso di nascere e crescere. «Il Salento ha una tradizione vitivinicola ed enologica di grandissimo valore - ha sottolineato Maci -. L’idea di attivare un corso di Laurea in Enologia e Viticoltura costituisce l’anello di congiunzione tra un sistema imprenditoriale e quello della ricerca e della sapienza che devono funzionare insieme. È paradossale che qui nella Puglia a vocazione vinicola non ci sia una scuola di alto livello nel campo dell’enologia - ha aggiunto -. Sono i numeri a chiedere a gran voce questo nuovo tassello formativo. Tante aziende vitivinicole a conduzione familiare, tante realtà cooperative, cantine storiche e aziende riconosciute in tutto il mondo. Un motore economico di tutto rispetto. Un bisogno formativo e di specializzazione che in tanti sentono. I miei due nipoti sono andati a studiare enologia a Milano e all’università della Tuscia. Avere un’università qualificata nel nostro territorio sarebbe un sostegno per le famiglie e per le imprese e non consentirebbe più la dispersione dei cervelli». Sono seguiti tanti altri interventi, tra cui quello del senatore Dario Stefàno, capogruppo in Commissione Agricoltura, del presidente di Assoeneologi di Puglia, Calabria e Basilicata, Massimiliano Apollonio, e di Maurizio Zecca di Condindustria Lecce che ha promesso un’attenzione particolare per questo corso di laurea nel nuovo piano industriale dell’Associazione. Le premesse ci sono, non resta che partire.