Mancano gli ascensori? Ci pensa Said a trasportare i bagagli alla stazione di Lecce

Mancano gli ascensori? Ci pensa Said a trasportare i bagagli alla stazione di Lecce
di Matteo BOTTAZZO
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Sabato 2 Settembre 2023, 22:47 - Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 12:09

I problemi legati al trasporto delle valige da un binario all’altro della stazione di Lecce sembra essere risolto. Almeno per il momento e in maniera alquanto singolare. No, non sono arrivati a fine stagione gli ascensori tanto attesi che, clamorosamente, mancano nella stazione del capoluogo salentino: un disservizio che tante polemiche ha suscitato durante la stagione estiva tanto da spingere Rfi prima a chiedere scusa per i disagi e poi ad impegnarsi a dare priorità proprio all’attivazione degli ascensori quando nel 2024 partiranno i lavori di riqualificazione, che termineranno nel 2026.
Niente di tutto questo, evidentemente, è tutto successo. La soluzione è figlia dell’invettiva personale. Tutto è nato dall’esigenza di un titolare di un b&b che aveva necessità di far giungere i suoi ospiti ai binari senza fargli percorrere centinaia di metri e scale trascinandosi dietro i bagagli. Esigenza che ha incontrato la disponibilità di Said, quarantenne pachistano, a farsi carico del trasporto. 
Arrivare a Said è facilissimo, non ha cartelli o punti informativi dove staziona, ma alla stazione, gli operatori lo conoscono tutti e ufficiosamente viene praticamente considerato un collega. Peccato però che lui non sia un lavoratore statale come gli altri dipendenti che operano all’interno della stazione, ma Said offre un servizio di fondamentale importanza e che migliora l’esperienza dei passeggeri tra i binari.
Lui, quando stanno per partire i treni più importanti, quelli per Roma o Milano, si ferma vicino alla fermata dei taxi e quando vede delle persone che arrivano sul piazzale con più di qualche bagaglio, magari di dimensioni importanti, offre il suo aiuto. Ovviamente non in forma gratuita, ma chiedendo un’offerta a quelle persone che hanno bisogno del suo servizio.
Un tipo di attività che addirittura viene indicata anche dallo stesso banco informazioni che si trova all’interno della stazione. «Ufficialmente - dice il giovane operatore in maniera sibillina - non c’è un servizio di trasporto bagagli, ma ufficiosamente sì». A questo punto bisogna insistere un po’ per avere qualche informazione in più e immediatamente o viene indicato Said, che magari sta transitando in quel momento nell’atrio della stazione di Lecce con qualche bagaglio in mano, oppure viene descritta la sua fisionomia per poterlo riconoscere tra le persone presenti sul piazzale.

La storia di Said

La sua è una storia semplice: un conoscente, che gestisce un b&b proprio vicino alla stazione, aveva bisogno di qualcuno che all’occorrenza svolgesse questo compito, quello ossia di portare le valige più pesanti in stazione. Said in quest’offerta ci ha visto un’opportunità di lavoro e, come se fosse un tassista, sceglie di aspettare in stazione chi ha bisogno di un aiuto.
Tra i suoi clienti ci sono persone anziane, che in questo momento particolare, con i lavori in corso alla stazione, non possono essere accompagnate sul binario, oppure comitive di turisti che, giunti nel Salento in aereo, per raggiunge le aerostazioni prendono il treno, con dei bagagli di dimensioni importanti. È proprio in questi casi che entra in campo Said, che un lavoro non lo aveva ma che ha avuto l’ingegno di inventarselo, andando a sopperire, con il suo impegno e con la sua forza fisica, a quella che è una grave carenza di una stazione così importante come quella di Lecce, che oltre ad essere lo snodo principale del trasporto su ferro di un intero territorio ha anche una straordinaria valenza dal punto di vista turistico.
Per quanto riguarda Said invece, è la storia di un uomo che ha voglia di lavorare e che l’opportunità se l’è inventata: dà la possibilità anche di prenotare il servizio di facchinaggio, basta chiamarlo sul cellulare e lui all’orario concordato si fa trovare o sul binario del treno o fuori dalla stazione. 
Chiaro: Said lavora in nero e per lo Stato è un evasore.

Ma ricorda un’altra storia, quella di Stanley Uyi, 47enne nigeriano, divenuto da aiutante abusivo nel parcheggio di un supermercato di Putignano a dipendente dello stesso negozio. Certo, qua parliamo delle Ferrovie italiane e non di una società privata che può muoversi più velocemente e autonomamente. Ma magari il servizio offerto da Said (e molto gradito) può offrire lo spunto per trovare una soluzione temporanea in attesa degli agognati ascensori.

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