​Madre Elisa, la beatificazione: folla e commozione per il rito nel Salento

La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal cardinale Marcello Semeraro

Madre Elisa, la beatificazione: folla e commozione per il rito nel Salento
​​Madre Elisa, la beatificazione: folla e commozione per il rito nel Salento
di Luana PRONTERA
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Lunedì 26 Giugno 2023, 07:22 - Ultimo aggiornamento: 20:45

Oltre tremila persone hanno partecipato al rito di beatificazione di madre Elisa Martinez, che si è svolto ieri mattina sul sagrato del Santuario De Finibus Terrae a Santa Maria di Leuca. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del dicastero delle cause dei Santi (in rappresentanza del Pontefice). Il miracolo attribuito a Madre Elisa è legato alla storia di una madre marchigiana che rischiava di perdere la bimba ancora nel suo grembo.

La superiora generale delle Suore Figlie di Santa Maria di Leuca, madre Ilaria Nicolardi, ha fatto iniziare nelle varie comunità del suo Istituto una novena di preghiera per chiedere il miracolo per intercessione della loro venerabile madre fondatrice. La piccola è nata il 19 marzo 2018, oggi ha cinque anni ed era presente al rito di beatificazione.

La celebrazione

La celebrazione ha avuto inizio con la processione degli alti prelati che hanno raggiunto l'altare allestito con i fiori e i colori della congregazione delle Figlie di Santa Maria di Leuca.

Un lungo applauso ha accompagnato la lettura dell'atto di proclamazione e il momento in cui è stato scoperto l'arazzo raffigurante la beata e realizzato da Giuseppe Antonio Lomuscio. Molti i bambini presenti, oltre alle suore provenienti da 11 paesi del mondo, i parroci, i sindaci, le autorità militari, ei rappresentanti delle istituzioni tra cui il ministro Raffaele Fitto, l'assessore regionale Rocco Palese, Antonio Leo vice presidente della Provincia, Michele Sperti, vicario di Anci Puglia. Tutti riuniti, sotto il sole battente, per rendere omaggio alla religiosa innamorata dei bambini e delle mamme.

«Dio non fa i santi in laboratorio, ma li costruisce in grandi cantieri, in cui il lavoro di tutti, sotto la guida dello Spirito Santo, contribuisce a scavare profondo, a porre solide fondamenta e a realizzare la costruzione, ponendo ogni cura perché cresca ordinata e perfetta, con Cristo come pietra angolare» ha detto il cardinale Marcello Semeraro nella sua omelia richiamando un recente discorso del Santo Padre. «Con queste parole il Papa intendeva mettere in evidenza che la santità, se pure ha dall'Alto la sua chiamata, tuttavia ha normalmente le sue radici in habitat umani. Il medesimo invito lo faccio a voi, giunto qui a Santa Maria di Leuca per adempiere al mandato del Papa di proclamare, in suo nome, la beatificazione di Madre Elisa Martinez. È la prima volta che una simile Liturgia è celebrata nella nostra terra e questo può diventare per tutti noi un segnale, un richiamo, un invito pressante a essere santi».

«Madre Elisa ha vissuto tutta la sua vita con grande attenzione materna sia nei confronti delle suore della sua congregazione sia verso i poveri e i piccoli. Infatti, una delle principali attività pastorali della congregazione è dedicarsi alla cura dell'infanzia. Il miracolo deve essere considerato proprio in questo contesto culturale in cui parliamo di un inverno demografico preoccupante. È uno dei temi fondamentali a cui siamo chiamati a riflettere non solo sul piano strettamente religioso, ma anche sul piano culturale, politico ed economico. Ci sono molti dibattiti legati al modo di intendere la famiglia, la natalità, la generatività. Che il miracolo consista nel fatto che una maternità difficile, direi quasi impossibile, sia stata portata a termine è un grande messaggio rivolto alla Chiesa, affinché si impegni di più a sostenere le famiglie e le mamme. Tuttavia, è anche un messaggio culturale che interessa l'intera società, che dovrebbe aprirsi all'accoglienza dei figli perché un figlio è sempre un dono» ha concluso Angiuli.

«Oggi è una grande festa per tutte noi figlie di Santa Maria di Leuca ma anche per la Chiesa locale salentina e tutta la Chiesa sparsa nelle varie parti del mondo» afferma madre Ilaria Nicolardi, superiora della congregazione fondata nel marzo 1938, quando monsignor Giuseppe Ruotolo, vescovo di Ugento, accolse suor Elisa Martinez, originaria di Galatina, nella sua diocesi consentendole di aprire , a Miggiano, una comunità religiosa. «Nel nostro istituto di Leuca, nella casa famiglia, sono state assistite più di ottocento ragazze». Durante la giornata di ieri sono susseguite testimonianze di chi ha conosciuto la beata Martinez «Lei aveva fiducia in tutte le cose che faceva e lo sapevamo che sarebbe diventato un esempio» afferma suor Marta mentre suor Flavia ricorda: «Ci chiamava "piccine" e noi eravamo contente perché aveva una grande attenzione nei nostri confronti». «Ho lasciato una mamma nella mia famiglia e ne ho trovata un'altra» dice suor Lucilla, infermiera a lungo a al suo fianco. «Stare con lei significava conoscere il paradiso. Abbiamo aperto case, suole e dispensari in India a servizio dei bambini più poveri perché lei pensava che i bambini erano tutti uguali. Aveva poi un dono speciale anche se ammalata e sofferente era sempre serena. Non si lamentava mai».

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