Ferito da un portone durante un temporale: la scuola dovrà risarcire l'alunno

Ferito da un portone durante un temporale: la scuola dovrà risarcire l'alunno
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Martedì 12 Maggio 2020, 15:21 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 08:10
Dovrà essere la scuola a risarcire un alunno colpito dai vetri di una porta durante un temporale. Il ragazzo ha riportato gravi ferite anche di natura estetica. Così la Corte d'Appello di Lecce, presidente Riccardo Mele, estensore la dottoressa Carolina Elia, con una sentenza di qualche giorno fa, ha condannato il Ministero dell’Istruzione e la Provincia di Lecce al risarcimento dei danni fisici subiti da un alunno in orario scolastico. Ministero e Provincia rispondono di omessa vigilanza e inosservanza della normativa antinfortunistica e di sicurezza negli ambienti scolastici.

I FATTI
Il fatto risale ad alcuni anni fa. Nel corso di un forte temporale, in un istituto di istruzione secondaria di Lecce, il personale scolastico aveva disposto la evacuazione delle aule, conducendo gli studenti nell’atrio posto al piano terra, facendoli sostare nei pressi della porta di ingresso, priva dei dispositivi di sicurezza previsti dalla vigente normativa, non essendo dotata delle chiusure a molla e di vetri antisfondamento. A causa di una improvvisa raffica di vento, il portone si era chiuso violentemente, causando la rottura della vetrata, i cui frammenti avevano colpito sul volto uno degli alunni, provocandogli gravi ferite e pregiudizi di natura estetica.
I genitori del ragazzo, all'epoca minorenne, hanno chiesto all'Istituto scolastico e all'assicurazione di pagare i danni, ma davanti ad un loro rifiuto si sono visti costretti a rivolgersi al Tribunale Civile, che aveva rigettato la richiesta di risarcimento, sostenendo che l'"incidente" rientrasse nell’ipotesi del caso fortuito, in quanto il carattere eccezionale e imprevedibile del forte temporale abbattutosi quel giorno sulla città di Lecce, avrebbe interrotto il nesso di causalità tra il comportamento del personale scolastico e l’evento dannoso.

LA SENTENZA DELLA CORTE D'APPELLO
A ribaltare la sentenza, la Corte d'Appello di Lecce a cui si sono ricolti i genitori del ragazzo con l'avvocato Luigi Quinto. I giudici hanno accolto la domanda di risarcimento danni dei genitori del ragazzo. Alla base della sentenza il riconoscimento della colpa per omessa vigilanza del personale docente e non docente della scuola per non aver adottato le misure comportamentali idonee a scongiurare l’insorgere di simili danni e per aver fatto sostare gli alunni in un luogo non sicuro. In più è stata riconosciuta la mancata rispondenza dell’edificio ai requisiti di sicurezza dettati dalla normativa relativa ai luoghi di lavoro, che trova applicazione anche agli ambienti scolastici, e che configura un ulteriore comportamento omissivo, addebitabile sia all’istituzione scolastica che all’amministrazione provinciale, proprietaria degli immobili, entrambe condannate in via solidale al risarcimento dei danni in favore dell’alunno e dei suoi genitori, con le maggiorazione di legge ed il pagamento delle spese processuali.

I LEGALI
«La sentenza in oggetto – ha osservato l'avvocato Quinto - assume particolare interesse, in quanto testimonia l’inadeguatezza del patrimonio edilizio scolastico del nostro territorio e la necessità che venga con urgenza sottoposto a revisione, con il concorso degli enti pubblici interessati, al fine di adeguarlo alla normativa vigente che persegue l’obiettivo di scongiurare il verificarsi di eventi dannosi per la salute degli studenti e dei lavoratori, nonché il carattere urgente ed imprescindibile della divulgazione, anche mediante appositi corsi, di tutte le norme relative alla sicurezza negli ambienti scolastici».
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