«Guardia medica nel container: scandalo a S.Cataldo»

«Guardia medica nel container: scandalo a S.Cataldo»
di Stefania DE CESARE
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Domenica 19 Giugno 2016, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 14:09
Container per il 118 estivo e photored sulla strada che porta al mare: fanno discutere gli ultimi interventi voluti dal Comune per San Cataldo. E il Pd attacca su tutti i fronti: «Scelte sbagliate che danneggiano l’immagine e penalizzano i leccesi».
A firmare una nota è il capogruppo del Pd, Paolo Foresio: «Dopo aver venduto, anzi praticamente svenduto, l’immobile della Lega Navale che ospitava 118 e Guardia Medica negli anni scorsi, il Comune ha individuato per questa stagione un posto alternativo per questi servizi nell’Ostello sul Lungomare di San Cataldo. Ai due servizi sono stati destinati due container che, a quanto pare, sono stati “regalati” all’amministrazione comunale. Un gran risparmio, si potrebbe pensare, se non fosse che in una condizione simile un servizio così importante non ci può stare». 
 
Una scelta sbagliata, insomma. Una situazione «paradossale» per Foresio perché «medici ed infermieri costretti ad usare il bagno degli ospiti della struttura, praticamente dei turisti, pazienti in attesa del loro turno fuori, sotto al sole cocente, senza nemmeno una sedia dove sedersi, privacy praticamente inesistente. Gli operatori del 118 sono alloggiati in un altro container – aggiunge Foresio - sprovvisto di servizi igienici e al di sotto di qualunque standard minimo valido per un paese normale». Una decisione che, aggiunge il capogruppo Pd, causa «un notevole danno di immagine per chi andrà a stare in una struttura turistica a due passi dal mare e vedrà due container posizionati all’ingresso, l’ambulanza del 118 e un via vai di persone che possono avere bisogno di un medico». 

Di polemica in polemica. E sarà oggetto di dibattito in Consiglio comunale la situazione di Lido Salapia, la struttura balneare di ex proprietà del Comune. «È diventata una vera discarica a cielo aperto quel di spiaggia in stato di degrado e di totale incuria», dichiara il consigliere del Pd Antonio Rotundo. È il firmatario dell’interpellanza in cui chiede «se non si ritenga di dove rimuovere la struttura riconsegnando la spiaggia alla libera fruizione della cittadinanza».

Un’altra polemica è legata all’installazione dei macchinari elettronici per il controllo della velocità sulla Lecce–San Cataldo. E questa volta è il segretario cittadino del Pd, Fabrizio Marra, a firmare una nota con sarcasmo: «Ringraziamo il sindaco Perrone per l’installazione dell’ennesimo photored in città. Sono convinto che la risposta ovvia da parte del primo cittadino sarà quella di sostenere l’esigenza di garantire una maggiore sicurezza stradale, ma sappiamo tutti come questa amministrazione abbia fatto ormai delle contravvenzioni un vero e proprio business, tant’è vero che nel bilancio di previsione 2016 la posta di introito determinata è pari a 10 milioni di euro».

Secondo Marra, dietro l’installazione delle apparecchiature elettroniche, approvate con delibere di giunta lo scorso ottobre, si nasconderebbe solo l’esigenza di fare cassa: «L’idea del Pd è che non bisogna adottare solo una logica repressiva evitando di tartassare automobilisti e quindi le famiglie leccesi di balzelli costosi, che hanno l’unico scopo di rimpinguare l’esanime casse comunali». 
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