In viaggio negli autobus degli studenti: ammassati come sardine per andare a scuola. «Ci sentiamo carne da macello». Il reportage

In viaggio negli autobus degli studenti: ammassati come sardine per andare a scuola. «Ci sentiamo carne da macello». Il reportage
di Mattia CHETTA
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Venerdì 6 Ottobre 2023, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 07:47

Mezzi vecchi e sovraffollati e studenti costretti a viaggiare in condizioni disagiate. «Spesso in piedi nei corridoi, in condizioni poco sicure e come fossimo carne da macello», continuano a denunciare gli studenti pendolari della provincia. Succede ancora, dunque: il caos e la pioggia di proteste restano da nord a sud del Salento, sebbene negli anni siano stati annunciati periodicamente tavolo tecnici, potenziamenti di mezzi e tratte da parte delle aziende aderenti al Cotrap e soluzioni tampone. E malgrado numerose riunioni accompagnate dalle proteste di studenti e genitori, migliaia di ragazzi (si aggirerebbe intorno ai 27mila il numero dei pendolari salentini) puntualmente continuano a rimanere a terra, privati della possibilità di poter usufruire di un servizio fondamentale come è quello del trasporto pubblico.

Come si diceva, il disagio è diffuso e le segnalazioni corrono veloci anche sui social. Ad alzare la voce anche gli amministratori, esausti e preoccupati dai continui disservizi delle aziende. Le proteste arrivano da Alliste, Carmiano, Casarano, Castrignano de' Greci, Corigliano d'Otranto, Galatone, Lizzanello, Martano, Melissano, Novoli, Racale, Salice, Soleto, Squinzano, Sternatia, Taviano, Trepuzzi, Vernole, Zollino. Pullman strapieni e non solo, dunque, sul banco degli imputati. E sotto i riflettori le aziende di trasporto aderenti al Cotrap (da Borman a Seat passando per Sita, Stp) ma anche e soprattutto Ferrovie del Sud Est, che proprio lo scorso 4 ottobre ha annunciato 38 nuovi bus in Puglia, a partire dal 2024, "per venire incontro alle esigenze degli studenti pendolari, la disponibilità ad adeguare gli orari del servizio di trasporto, per quanto possibile, a quelli degli istituiti scolastici, tuttora in via di definizione", anche se per la provincia di Lecce l'iniziativa riguarda il nuovo collegamento Lecce-Galugnano.

Il ritorno a casa

Una delle linee più sensibili e più volte attenzionata da amministratori e azienda è la Racale-Casarano dove sono quattro, dal 2 ottobre, i pullman che passano dal paese dalle 07.05 alle 07.50. Ma è al ritorno da scuola che la situazione si fa insostenibile e i disagi esplodono. A partire dagli orari che non sempre vengono rispettati e fermate da cui spesso e volentieri denunciano gli intenti i bus non passano. «La mattina ci arrangiamo - denuncia una studentessa che da Racale sale a bordo dei bus Fse per raggiungere il liceo a Casarano -, almeno noi riusciamo a sederci. Mettendo da parte alcuni ritardi, il problema vero e proprio è il ritorno. Prima di tutto tecnico: a metà percorso tra il liceo "Rita Levi Montalcini" e il liceo "Giulio Cesare Vanini" attendiamo l'arrivo dei bus in un posto che non dovrebbe essere adibito a fermata. Senza pensiline per ripararci dalla pioggia e dalle intemperie, marciapiede stretto e strada (via Ombrone, ndr) chiaramente aperta al traffico cittadino, con periodici ingorghi causati da un numero di studenti cospicuo che si riversa per strada, la presenza di auto e bus. A questo ha continuato la liceale ci aggiungiamo le corse che saltano, come ogni anno, o quei bus che si fermano e per i quali bisogna "lottare" con gli altri ragazzi per poter entrare e chi ce la fa, corre il serio rischio di essere quasi schiacciato per il numero di utenti a bordo, che va oltre quello consentito dalla legge».
«Non dovremmo essere costretti a viaggiare come il bestiame. La sicurezza dovrebbe essere una priorità, e non voglio mettere a rischio la mia vita ogni volta che entro in quel pullman. Tutto questo i nostri genitori lo pagano 25 euro al mese», ha aggiunto una sua coetanea che percorre la stessa tratta.
Ma non solo Fse. A rincarare la dose altre tratte finite nel mirino di studenti e genitori nei giorni scorsi come la linea Borman che da Melissano conduce i pendolari a Lecce. Martedì 4 ottobre, infatti, il bus che parte alle 06.25 da Melissano ha raggiunto Galatone con almeno una quindicina di utenti in piedi e sparsi lungo il corridoio centrale. «È una vergogna ha commentato un lavoratore pendolare che utilizza quotidianamente Borman . Oltre all'insufficienza di pullman, denunciamo l'assenza di manutenzione, che è evidente. Sedili sono rotti, le finestre fatiscenti e sporche, aria condizionata manco a parlarne. Per non parlare delle gomme di questi pullman, gomme usurate. Queste condizioni non solo sono insalubri ma anche pericolose. La nostra sicurezza dovrebbe essere messa al primo posto. Abbiamo il diritto a un trasporto sicuro e dignitoso per raggiungere la scuola. Non voglio sentir parlare di scuse o di problemi di bilancio. La nostra educazione e il nostro benessere sono in gioco, e questo dovrebbe essere prioritario».
 

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