No ai bidoni lasciati sui marciapiedi, c'è la multa

No ai bidoni lasciati sui marciapiedi, c'è la multa
di Paola ANCORA
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Domenica 10 Aprile 2016, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 14:31
Vietato posizionare i bidoncini della differenziata su «marciapiedi, portici, ingressi, rientranze dei muri e prospetti» e su ogni altro spazio, pure di proprietà privata, ma che sia accessibile al pubblico passeggio.
Nuova direttiva comunale in fatto di raccolta “porta a porta”, direttiva dedicata in particolare a locali commerciali e condomini che, interpretando in maniera “ampia” l’ordinanza dello scorso agosto, hanno pensato di sistemare i bidoni della differenziata distribuiti dalla Monteco lungo strade, porticati o sui marciapiedi pertinenza degli immobili.
«Un chiarimento necessario - dice l’assessore alle Politiche ambientali, Andrea Guido - perché le aree dove vanno posizionati i bidoni devono essere inaccessibili ai passanti: i mastelli non devono diventare nuovi cassonetti stradali, dove chiunque lascia i propri sacchetti di immondizia».
 
E per evitare questa pratica, purtroppo ancora diffusa nei quartieri dove la raccolta differenziata “porta a porta” è già partita, il dirigente del settore Fernando Bonocuore ha chiarito i termini dell’ordinanza di agosto, con un provvedimento datato 8 aprile.
«Per “aree di proprietà” - spiega il dirigente - devono intendersi esclusivamente le pertinenze interne degli immobili o le porzioni di proprietà esterne, purché le stesse siano completamente recintate o chiuse, tali da essere del tutto inibite al pubblico passaggio e al pubblico utilizzo. Devono pertanto ritenersi escluse - insiste - le porzioni di proprietà privata soggette a pubblico passaggio quali marciapiedi, portici, ingressi, rientranze di muri e prospetti».
Di più. Qualsiasi sistemazione permanente dei contenitori per la differenziata in un’area esterna a palazzine e locali, «sia su suolo pubblico che su suolo privato ma soggetto a pubblico passaggio, deve essere espressamente autorizzata dall’amministrazione».

Bisognerà cioè fare precisa richiesta di deroga all’ordinanza comunale da parte del proprietario o dell’amministratore dell’edificio. E alla richiesta si dovrà allegare «la planimetria catastale dell’immobile», si dovrà provvedere a un sopralluogo congiunto con un tecnico comunale «e comporterà prescrizioni atte a evitare un uso improprio dei contenitori da parte di soggetti terzi. Tale documento di deroga - chiude Bonocuore - sarà rilasciato esclusivamente laddove si accerti l’insussistenza di pertinenze interne per posizionare i contenitori dei rifiuti». E chi contravvenisse alle regole, com’è ovvio, andrà incontro alle sanzioni previste dal Comune.
Multe salate, quelle previste per chi sgarra e viola le norme, variabili da un minimo di 25 a un massimo di 1.200 euro.

L’ordinanza dello scorso agosto riguarda pub e locali, condomini e “case sparse”, in città come nelle marine, e prevede che «i rifiuti siano conferiti a filo strada, ad immediato ridosso delle aree di abitazione o di esercizio di competenza»; i contenitori «devono essere custoditi all’interno delle aree di proprietà, evitandone manomissioni o alterazioni, provvedendo alla loro pulizia e conservazione»; i bidoncini «devono essere esposti solo ed esclusivamente nei giorni e nella fascia oraria prescritta per ogni tipologia di frazione merceologica dai calendari di conferimento».
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