Deghi brucia le tappe: a novembre apre il deposito nell'ex manifattura tabacchi

Deghi brucia le tappe: a novembre apre il deposito nell'ex manifattura tabacchi
di Pierpaolo SPADA
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Lunedì 16 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 07:29

Gli ordini aumentano e Deghi brucia i tempi per disporre di nuovi spazi per deposito e spedizione. L’azienda leader dell’e-commerce d’arredo ha acquistato la ex manifattura tabacchi di Lecce (ex Bat) in disuso da dieci anni ad aprile scorso, in 6 mesi l’ha rimessa in sesto e il 6 novembre la riaprirà come suo nuovo hub logistico. La merce è già sugli scaffali.

L'amministratore di Deghi

«È stato fatto un gran lavoro, le maestranze sono state incredibili: le ringrazio una ad una. Non abbiamo perso tempo. Avremmo voluto allestire un progetto diverso ma, al momento, visto che gli spazi servono sempre, abbiamo stabilito di destinare lo stabilimento a funzione di magazzinaggio, poi vedremo», confida il fondatore e amministratore di Deghi, Alberto Paglialunga. Per ora, solo una parte dello storico sito produttivo è stata recuperata. Come spiega lo stesso imprenditore, sono stati ripuliti e ristrutturati i 16mila metri quadri del corpo centrale, su un livello. Ampie volumetrie sono dunque ancora disponibili e potrebbero essere in futuro destinate ad attività diverse da quelle logistiche. 
Certamente la riapertura della vecchia fabbrica - seppur parziale - rappresenta un traguardo notevole, non solo perché avvenuta in tempi record rispetto a quelli preventiva ma anche per il valore simbolico che lo connota.

L’ex Bat è stata per cinquant’anni l’unica vera grande fabbrica della città, esterna alla zona industriale e direttamente connessa all’asse ferroviario. In essa vi hanno lavorato nel tempo oltre mille persone alle dipendenze di British American Tobacco che, nel 2010, decise di delocalizzare a Est e di affidare - finanziandola - la riconversione dello stabilimento a 4 aziende che, di fatto, però, non hanno mai compiuto la mission. Riaprendo l’ex Bat, Deghi spa - che oggi annovera nel suo organico diversi di quegli operai che per 7 anni lottarono anche a colpi di esposti in Procura per conservare il posto di lavoro poi perduto - restituisce dunque alla città seppur in forma di investimento privato uno spazio che per lunghi anni ha rappresentato il simbolo della crescita economica e sociale del territorio. 

Il polo logistico 

Ma non si tratta dell’unica operazione che Paglialunga sta conducendo per accaparrarsi nuovi spazi e contemporaneamente ampliare la ricaduta delle sue attività sul mercato e sul territorio. Nella zona industriale di Lecce-Surbo, Deghi sta costruendo in tempi altrettanto rapidi quello che entro la fine del 2024 sarà uno dei più grandi poli logistici privati attivi del Mezzogiorno. Un investimento da 26 milioni di euro che determinerà a regime l’assunzione di 70 persone in aggiunta alle attuali 250. Autorizzato il 7 aprile dal commissario per la Zes Adriatica Puglia-Molise Manlio Guadagnuolo in 33 giorni, il nuovo sito sito logistico si estenderà su 130mila metri quadrati (di cui 50mila coperti e 30mila a verde) ricavati dall’acquisto e accorpamento di 10 lotti al lembo estremo della zona industriale di Lecce-Surbo. Il primo lotto è ormai terminato. Si tratta della porzione di fabbrica che ospiterà le previste 4 banchine per il carico/scarico merce: vi potranno operare contemporaneamente 40 bilici. Ma il nuovo spazio ospiterà anche una grande mensa, una sala conferenze da 99 posti, una sala per attività formative, aree-sport (campetti di calcetto e paddle), un percorso fitness e un orto botanico.
E non è ancora tutto. A San Cesario - dove Deghi gode al momento del suo più grande centro logistico attivo e anche l’unico punto vendita fisico - è in costruzione da due anni anche quello che nei progetti sarebbe dovuto diventare un grande showroom. Ma la disponibilità delle nuove aree (nella zona industriale ed nella ex Bat) sta determinando un ripensamento rispetto al quale, però, il manager salentino non ha ancora sciolto le riserve. 

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