Multe e favori, la richiesta della Procura di Lecce: «Altri tre da sospendere»

Multe e favori, la richiesta della Procura di Lecce: «Altri tre da sospendere»
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Giovedì 15 Febbraio 2024, 21:43 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 12:31

Ci sono altre tre richieste di misura interdittiva formulate dalla Procura nell’inchiesta sul presunto “sistema” di scambio di favori ipotizzato: multe annullate per ottenere consenso elettorale o vantaggi e regali di altro genere. 
I pm Alessandro Prontera e Massimiliano Carducci hanno invocato la sospensione dal servizio anche per il dipendente della Polizia Locale, Carlo Corvino, per la dipendente della Lupiae, Francesca Vallone, e per Piervitale Frassanito che lavora in seno alla Polizia Provinciale. Questa mattina, anche per i tre, è fissato l’interrogatorio dinanzi al gip Silvia Saracino. Si tratta di una audizione “preventiva” all’eventuale disposizione della misura. Mentre per le poliziotte municipali Luisa Fracasso e Loredana Valletta, si tratta di un interrogatorio di garanzia, essendo la misura già stata disposta dal gip in risposta a una richiesta di arresti domiciliari. 
Si parla dell’indagine, condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria sulle multe “archiviate” o “ritoccate” per veicolare voti, come da lista elettorale rivenuta nelle perquisizioni del 2019 in casa dell’attuale consigliere comunale di minoranza Antonio Finamore, indagato a piede libero, e su altri episodi contestati in tutto a sette persone. Ruolo di capo e organizzatore della presunta associazione per delinquere viene attribuito all’ex assessore Luca Pasqualini che non ricopre al momento alcuna carica politica. 

Le accuse

Corvino e Frassanito sono ritenuti dall’accusa partecipi dell’associazione per delinquere. Secondo l’accusa Corvino, «addetto alla scansione e registrazione dei verbali presso l’ufficio verbali del Comando di Polizia Locale di Lecce, avendo materiale disponibilità dei medesimi, si prestava sistematicamente alla soppressione materiale dei preavvisi di accertamento e dei verbali di contestazione prima della scansione e registrazione nel sistema Piemme. In costante sinergia con Luisa Fracasso e Loredana Valletta; interveniva nella fase successiva alla consegna dei verbali da parte dell’agente verbalizzante e prima della scansione e registrazione nel sistema». 
Frassanito, sempre stando al capo d’accusa, maresciallo in servizio presso l’ufficio verbali della Polizia Provinciale di Lecce, in un solido regime di mutualità con Fracasso e Valletta, anche mediato dalla prima si prestava su richiesta di entrambe a ‘neutralizzare’ i verbali redatti dalla Polizia Provinciale di Lecce ovvero, in regime di reciprocità, sollecitava egli l’intervento per annullare i verbali di suo interesse e segnalati alle due». Per l’accusa sarebbe anche intervenuto tramite Valletta e quelli che sono stati ritenuti i suoi “contatti privilegiati”, sui ricorsi avverso verbali per violazione al Codice della Strada pendenti al Giudice di Pace di Lecce. 
Vallone, invece, prestava servizio presso l’ufficio pass Ztl del Comune di Lecce e avrebbe emesso «senza alcuna istruttoria», pass Ztl al titolare di un autonoleggio con conducente e ad altri che le avrebbero poi garantito una moquette di 100 metri e il trasloco in occasione del suo matrimonio (da Lequile a Lecce). 
Sotto i riflettori anche un accertamento dell’Agenzia delle entrate da 5mila euro che sarebbe stato “neutralizzato” da un funzionario compiacente, indagato, in favore di Valletta che in cambio, con l’intervento di Frassanito, avrebbe contribuito a rimuovere una multa elevata dalla Polizia Provinciale.
Secondo l’accusa, per il “fastidio”, Frassanito avrebbe ricevuto i biglietti per lo spettacolo di Enrico Brignano. Nella vicenda ci sarebbe stata l’intermediazione di Luisa Fracasso che, a parere degli inquirenti, aveva rapporti privilegiati con il dipendente della Provincia, oltre che agganci in Prefettura e nella cancelleria del Giudice di pace. E che avrebbe fornito i ticket. 
Gli interrogatori fissati per questa mattina saranno sostenuti dagli indagati, qualora essi decideranno di fornire la propria versione dei fatti, al fianco dei rispettivi avvocati. Il collegio difensivo è composto da Giuseppe Corleto, Amilcare Tana, Roberto Rella, Luigi Corvaglia e Antonio Bolognese. 
 

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