Lo ha stabilito il gup Anna Paola Capano, nell’udienza preliminare che si è svolta ieri. Si è costituita parte civile la Asl di Lecce, con l’avvocato Alfredo Cacciapaglia. Chiede i danni per quanto sottratto e per il danno di immagine che sarebbe stato arrecato all’ente. L’imputata, di 47 anni, originaria di Galatina, è difesa dall’avvocato Mario Stefanizzi. Era stata individuata e denunciata dagli agenti della Squadra mobile della questura di Lecce, coordinati dal sostituto procuratore Massimiliano Carducci.
Due i furti contestati
Due gli episodi finiti in tempi diversi sotto la lente degli investigatori.
Il secondo “prelievo” è invece datato dagli investigatori il 5 ottobre 2022. Quel giorno in Pronto soccorso arrivò una paziente in stato di “stroke” e in attesa del ricovero nel reparto di Neurologia. La donna, con destrezza, avrebbe simulato un gesto di gentilezza nei confronti della paziente dandole una carezza sul viso per distrarla e strapparle la collana che aveva al collo. Aggravanti di tempo, di luogo e di persona, già riscontrate nel primo furto attribuite alla donna anche per questo secondo fatto. Gli episodi catturati dalle telecamere del circuito interno dell’ospedale hanno permesso quindi alla Procura leccese di concentrare i sospetti sulla donna e di chiudere il cerchio, dal punt di vista meramente investigativo, almeno per i primi due casi.
La richiesta di rinvio a giudizio
Dopo la conclusione delle indagini preliminari è stata spiccata dal pm la richiesta di rinvio a giudizio. E la vicenda è finita all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare che si è pronunciato ieri. L’azienda sanitaria leccese ha deciso di prendere parte al giudizio in veste di “danneggiata”. Chiede i danni per quanto ritiene di aver subito, non solo dal punto di vista patrimoniale ma anche per una presunta lesione dell’immagine.
A processo l’imputata, nel contraddittorio tra accusa e difesa, potrà far emergere la propria versione dei fatti.