Ex cave, pronto ad aprire il grande parco di Lecce

Ex cave, pronto ad aprire il grande parco di Lecce
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Giovedì 12 Ottobre 2023, 08:57 - Ultimo aggiornamento: 09:00


Il Parco delle Cave di Lecce si fa bello per l'inaugurazione. È previsto per sabato il taglio del nastro (ma la data potrebbe slittare di qualche giorno) dell'area posta tra le pareti rocciose dell'antica cava di pietra del quartiere Ferrovia: un traguardo che la città attende da 13 anni (la progettazione delle ex cave di Marco Vito è datata 2010) e che, dopo innumerevoli rinvii, finalmente vedrà la luce.

Il parco sarà aperto tutti i giorni


In vista dell'apertura del grande polmone verde, che sarà quotidianamente fruibile alla città, il settore Ambiente, con determina a firma del dirigente Francesco Magnolo ha formalizzato l'avvio del servizio giornaliero di pulizia e sanificazione degli spazi pubblici presenti. "Nelle more di una procedura di affidamento in gestione dell'intero Parco si legge nel provvedimento - occorre garantire un servizio giornaliero di pulizia e sanificazione delle ritirate pubbliche presenti della durata di almeno 12 mesi". A seguito di alcune richieste di preventivo di spesa inviate a varie imprese del territorio, il Comune ha affidato il servizio per un anno alla ditta Bio Tech per un importo di 24.600 euro. 

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Ultimi dettagli, quindi, poi finalmente la grande area verde sarà a disposizione dei cittadini che potranno così frequentare e vivere il parco ogni giorno e usufruire anche della caffetteria presente all'interno dell'antica cava.

E così il quartiere Ferrovia, così come tutta la città, si prepara ad appropriarsi di un nuovo spazio pubblico. Solo qualche settimana fa, infatti, ha aperto la Masseria Tagliatelle, adiacente al Parco, con il progetto Stazione Ninfeo. Tra qualche giorno i leccesi potranno fruire di un'oasi di sette ettari, dove un tempo si estraeva la materia prima del barocco leccese. Un luogo che racconta la storia dell'attività estrattiva di Lecce oggetto di un piano di valorizzazione e riqualificazione che nel tempo ha subito una serie di stop che hanno rinviato l'inaugurazione di anno in anno. La metamorfosi delle ex cave è una delle tante eterne incompiute della città. Per un lungo periodo l'area è stata trascurata, vandalizzata e trasformata in una vera e propria discarica a cielo aperto. L'obiettivo era proprio quello di recuperare questo enorme spazio e trasformarlo in un parco pubblico. 

Il restyling partito nel 2010


La storia del restyling delle ex cave di Marco Vito prende forma nel 2010 con l'approvazione in Consiglio comunale del progetto definitivo per la riqualificazione paesaggistica e ambientale, redatto dall'archistar Alvaro Siza e dal suo gruppo di lavoro. L'idea originaria dell'architetto portoghese prevedeva la realizzazione del parco urbano (con area per spettacoli, infopoint, caffetterie), del ponte su via del Ninfeo (come collegamento con il nuovo ingresso della stazione ferroviaria) e della Città dell'Arte e della Musica (che non vedrà mai la luce in quanto i fondi necessari per la realizzazione 50 milioni di euro - non sono mai stati intercettati). Un recupero imponente realizzato con 4 milioni di euro dalla Regione Puglia nell'ambito del "Programma integrato di rigenerazione urbana 2007-2010", (e che ha riguardato la realizzazione delle opere a verde e della caffetteria-servizi) a cui si sono aggiunti i 4 milioni e mezzo del "Piano nazionale per le città" dal Ministero delle infrastrutture per la realizzazione del ponte su via del Ninfeo, che ha permesso di collegare le due aree del parco, e i circa 680mila euro rivenienti da alcune economie utilizzati dal Comune per implementare le opere a verde e realizzare la pavimentazione dei viali. 


L'avvio della prima tranche di lavori per il Parco delle Cave è datato gennaio 2012. Due anni per concludere una parte degli interventi, terminati ufficialmente nell'ottobre 2014. Poi una serie di proclami, tra aperture e problemi burocratici. L'avvio di nuovi cantieri (2019) per il completamento del grande giardino cittadino e una nuova tegola, con lo stop dei lavori a causa dell'interdittiva antimafia che aveva raggiunto la ditta vincitrice del bando di gara. Dopo la rescissione del contratto (febbraio 2021) il Comune è stato costretto a riaffidare i lavori ripartiti ufficialmente solo lo scorso anno. A marzo il Comune ha chiuso le ultime pratiche, con l'approvazione degli atti tecnici relativi al conto finale e il certificato di regolare esecuzione dei lavori. Un passaggio che di fatto ha sancito il completamento degli interventi previsti per la realizzazione dell'intera opera. Per quanto riguarda la manutenzione del verde, Palazzo Carafa ha affidato all'azienda Agricola Agostinello Simone, fino a dicembre, le opere ordinarie che comprendono anche la cura dell'impianto di irrigazione e della pulizia dei viali. Ancora pochi giorni, quindi. Poi finalmente si apre.

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