Notte delle edicole: saracinesche alzate per non chiudere. Manifestazione anche a Lecce

Notte delle edicole: saracinesche alzate per non chiudere. Manifestazione anche a Lecce
di ​Matteo BOTTAZZO
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Mercoledì 18 Ottobre 2023, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 11:07

Luci accese e saracinesche alzate anche di sera per scongiurare la chiusura definitiva di decine di attività. Anche a Lecce come nel resto d’Italia ieri «La notte delle edicole», manifestazione voluta dal sindacato nazionale giornalai d’Italia (Sinagi) per lanciare un appello e chiedere misure di sostegno chiamando a raccolta amministratori pubblici, editori, distributori locali. 
In Piazza Sant’Oronzo si sono ritrovati edicolanti leccesi e salentini davanti ad una delle edicole simbolo della città. «L’attenzione che tutta la stampa ci ha riservato sul territorio nazionale è stata straordinaria e ci rende orgogliosi. Siamo qui per segnalare un grosso problema di democrazia, perché la fine delle edicole porterà a un serio scompenso: il giornalismo su carta è un giornalismo serio e credibile a differenza di quanto spesso accade sul web - ha rimarccato Paolo De Blasi edicolante e rappresentante sindacale Sinagi - Siamo consapevoli che il mercato non cambierà, ma a livello editoriale serve adeguare i compensi alle vendite e dal punto di vista amministrativo chiediamo sostegni adeguati per poter sopravvivere o consentire a noi lavoratori più anziani di raggiungere in modo più tranquillo la pensione». 

Notte (bianca) in piazza


In piazza al fianco delle edicole presente l’assessore Paolo Foresio che ha sottolineato il ruolo sociale di queste attività: «Sono luoghi dove si distribuisce cultura e informazione. Non possiamo pensare di lasciare gli edicolanti, con Anci a livello nazionale si sta lavorando per riconsegnare alle edicole il giusto risalto. Loro stanno lavorando per ampliare la loro offerta, ma quello che conta è che rimangano qui ad informare e acculturare le nostre città». Proprio a Lecce negli ultimi anni non sono mancate le iniziative in favore di questa categoria, visto che l’amministrazione ha eliminato la tassa del soprassuolo e ha ridotto del 50% quella di occupazione del suolo pubblico, interventi concreti che hanno alleggerito il peso su delle attività che più di tutte stanno accusando la variazione di un mercato che si sta allontanando dalla carta in favore della digitalizzazione. 
A Governo e Parlamento si chiedono misure strutturali: credito d’imposta; bonus per il sostegno ad una editoria diffusa su tutto il territorio nazionale; l’inserimento del lavoro in edicola tra i lavori usuranti; una nuova rottamazione delle licenze con accompagnamento alla pensione dei giornalai (sul modello dell’anticipo di pensione ottenuto dalle aziende editoriali); favorire norme che portino i Comuni a concedere il cambio della destinazione d’uso dei chioschi, in modo che le attuali edicole possano lavorare creando una prospettiva certa alla propria famiglia.
Le sensazioni che però derivano dall’incontro di Piazza Sant’Oronzo sono quelle di un gruppo di lavoratori che, nonostante le molteplici criticità, hanno ancora voglia di essere presenti sul territorio a presidio dell’informazione e della pluralità.
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