Blitz alla Municipale, il retroscena: pressioni della politica per rimuovere i vertici della Municipale

Blitz alla Municipale, il retroscena: pressioni della politica per rimuovere i vertici della Municipale
Blitz alla Municipale, il retroscena: pressioni della politica per rimuovere i vertici della Municipale
di Roberta GRASSI
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Mercoledì 14 Febbraio 2024, 14:46 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 12:31

Pressioni della politica anche per l'allontanamento o la nomina dei vertici della polizia locale. E' quanto emerge dall'ordinanza che dispone la misura interdittiva per due vigilesse, e nella quale figurano complessivamente 46 indagati. Nell'ordinanza è riportata una conversazione tra una delle due agenti di polizia locale coinvolte, Luisa Fracasso e l'assessore della giunta Salvemini, Marco Nuzzaci (Lavori Pubblici): "Se noi riusciamo a fare Sandro Negro Comandante risolviamo un sacco di problemi no?", è una delle intercettazioni telefoniche.  "La più recente attività investigativa sviluppata in questo procedimento restituiva" si legge nelle carte una  "strategia in danno".
Rilevate anche presunte pressioni  “subite da Finamore e dal vice-sindaco Signore Sergio” e denunciate dal comandante Donato Zacheo e dal vice Alessandro Negro. 


Secondo quanto emerge, con l'influenza del consigliere comunale Antonio Finamore, il vicesindaco e assessore alla Polizia locale, Sergio Signore, avrebbe comunicato a Negro: “la sua intenzione di trasferirlo ad altro incarico, così, di fatto, demansionandolo”. Secondo l'accusa, proprio a sostegno dell'attività delle due vigilesse indagate. Oltre alle due, all'ex assessore Luca Pasqualini e al consigliere comunale Finamore, sono indagati Piervitale Frassanito, maresciallo della polizia provinciale di Lecce; Carlo Corvino, dipendente della polizia locale di Lecce e Francesca Vallone, un'altra vigilessa.

Val la pena di specificare che né Nuzzaci e né Signore risultano indagati. Il loro nome appare nel provvedimento, nella parte in cui si descrive il clima teso all'interno del comando della polizia municipale di Lecce, dove – secondo l'accusa – sarebbe stata esistente una vera e propria “organizzazione criminale”.

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