«Mancano 30 centesimi». E la multa sale di 13 euro

«Mancano 30 centesimi». E la multa sale di 13 euro
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Sabato 21 Novembre 2015, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 12:48
Nella buca delle lettere si è ritrovata la notifica di una sanzione “aggiuntiva” di tredici euro, oltre ai 28,40 di multa per divieto di sosta già pagati. E tutto perché, anziché 28,40 euro, avrebbe dovuto versare 28,70 euro. A segnalare il caso due cittadine di Lecce, che hanno inviato al nostro giornale le multe e le successive notifiche inviate dalla Municipale, pronte entrambe a rivolgersi alle associazioni dei consumatori per denunciare quello che ritengono «un vero e proprio sopruso».



«Il 2 settembre scorso - racconta P.T, giovane insegnante d’asilo - ho parcheggiato l’auto in divieto di sosta e sono stata giustamente multata. Ho incontrato la vigilessa proprio mentre completava il verbale e, avendo torto, non ho protestato, ma accettato la sanzione». Fin qui, tutto in regola.



Due giorni dopo, la 36enne ha versato il dovuto nelle casse del Comune, sfruttando la possibilità prevista dalla legge di godere di uno sconto del 30% per il pagamento effettuato entro cinque giorni dall’avvenuta infrazione: «Ho saldato via internet i 28,40 euro indicati nel verbale - continua P.T. - e non ci ho più pensato». E, come fanno tutti, la donna ha messo da parte verbale e ricevuta di pagamento.



Due mesi più tardi, cioè pochi giorni fa, la sorpresa: «Ho ricevuto un verbale di contestazione per divieto di sosta, nel quale era scritto che il 4 settembre «è stato effettuato un pagamento in acconto di 28,40 euro». A quel punto, l’automobilista ha pensato a un errore: «Non poteva essere altrimenti, perché sul verbale è scritto proprio 28,40 e tanto io che il mio compagno abbiamo letto quella cifra».



Invece la multa per divieto di sosta “scontata” è di 28,70 euro, trenta centesimi in più di quanto pagato. E per quei trenta centesimi - frutto di un equivoco e di una cifra scritta male - il Comune ha pagato qualche euro per la notifica da spedire alla cittadina multata chiedendole poi di versare altri 13 euro aggiuntivi. «Non è pensabile che per 30 centesimi - si sfoga P.T. - mi chiedano oggi di pagare altri 13 euro. Cercherò il confronto con la Municipale e mi rivolgerò ad un’associazione dei consumatori perché questa è una vera e propria ingiustizia».



Stessa storia è accaduta ad A.G. Identico il copione, identici anche il risultato e la rabbia: «Invierò tutto via fax alla Municipale e non verserò un centesimo in più di quei 28,40 euro. Ho saldato il dovuto il giorno in cui mi hanno comminato la multa. Sollecitarmi a pagare 13 euro per trenta centesimi è inaccettabile».



Purtroppo, spiega Piero Mongelli del Codacons, «questo è uno di quei casi figlio di una burocrazia malata. Una volta elevata, la multa viene inserita infatti in un sistema informatico - spiega - che prevede specifici range di pagamento. Nel momento in cui il software non ha “riconosciuto” la cifra pagata, trascorsi cinque giorni, ha trasferito la sanzione fra quelle da saldare. È inaccettabile che accada una cosa del genere - continua Mongelli -, perché se dalla multa non si evince l’importo esatto, la Pubblica amministrazione deve accertarsi che si è trattato di un errore e abbozzare. Se il caso è questo, l’amministrazione non può chiedere alcunché e la cittadina può fare richiesta di ritiro della notifica in autotutela. Vorrei solo ricordare - conclude il presidente del Codacons - che il presidente della Corte d’Appello Marcello Dell’Anna, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha sottolineato come la maggior parte del contenzioso sia dovuta proprio all’inefficienza della Pubblica amministrazione. Il mio augurio, naturalmente, è che questa vicenda trovi immediata soluzione grazie all’intervento della Polizia municipale».



Il comandante Donato Zacheo, contattato, specifica che «per trenta centesimi appena non inviamo notifiche simili», e aggiunge che sarà sua premura «verificare personalmente come sono andate le cose».

P.Anc.



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Il caso delle strane multe a #Lecce

Posted by Nuovo Quotidiano di Puglia online on Lunedì 2 novembre 2015