Evasione dal carcere: condannata la “mantide fotomodella”

Detenuta per l’omicidio del fidanzato non rientrò in cella dopo un permesso

Evasione dal carcere: condannata la “mantide fotomodella”
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Venerdì 16 Febbraio 2024, 21:34

Arriva la condanna per la “mantide di Casandrino”, al secolo Rosa Della Corte, 37 anni,  al termine del processo per l’evasione avvenuta a Lecce, il 23 agosto del 2014  per un permesso premio. La donna, già condannata per l’omicidio del fidanzato, fece perdere le proprie tracce. Fu poi rintracciata due settimane dopo ad Anzio, in compagnia di un ragazzo di Muro Leccese diventato il suo nuovo compagno in quell’avventura.

La condanna


Il giudice monocratico Roberta Maggio le ha inflitto la pena complessiva di 1 anno e 10 mesi tanto per l’evasione, quanto per l’aggressione di un agente di polizia penitenziaria, costatale l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, e infine anche per sostituzione di persona, al fine di eludere i controlli sulla corrispondenza. Per quest’ultimo episodio è stata condannata a un mese e venti giorni anche la sua compagna di cella di allora, Elena Ferrante, 49enne di Palermo che è stata assolta dall’accusa di violenza e minacce a pubblico ufficiale.

Entrambe le imputate sono difese dall’avvocato Carlo Gervasi. Della Corte, conosciuta come la “mantide fodomodella” proprio per il suo gradevole aspetto fisico, ha scontato la condanna a 18 anni per l’omicidio del fidanzato, avvenuto nel 2003. 

Processo 


Nel processo che si è svolto a Lecce, Della Corte era accusata di evasione e il mancato ritorno in cella dopo sei giorni di permesso premio. Fu una fuga d’amore, a quanto pare, a motivarla a non osservare le prescrizioni. 
Sulla donna è stato realizzato un docufilm: «La Modella Assassina - La storia di Rosa Della Corte», una produzione Crime+Investigation che ha ripercorso l’incredibile storia di Rosa Della Corte. Nel 2021, uscita di prigione, ha infatti deciso di raccontare la sua verità. All’epoca dei fatti, era una affascinante diciottenne circondata di ammiratori che finì nel tritacarne mediatico. Rosa si è sempre dichiarata innocente. È stata anche protagonista di Storie Maledette, intervistata, da Franca Leosini che con il suo stile inconfondibile ne mise in risalto “l’insolente bellezza”.

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