Qualcosa di grosso evolve nei piani di Cnh Industrial, e potrebbe riguardare molto da vicino il Salento, perché il 4 e 5 dicembre il ceo del colosso italo-americano, Scott Wine, atterrerà per la prima volta in Puglia con i massimi vertici aziendali per visitare lo storico stabilimento di Lecce.
Un evento epocale
Espansione o ridimensionamento? A fronte di un evento che qualcuno già definisce epocale - per certi versi paragonabile al "blitz" di Bernard Arnault (Lvmh) lo scorso settembre a Casarano - e di un contesto internazionale particolarmente insidioso, i timori non mancano.
Qualche indizio sulla nuova strategia globale l'ha offerto proprio Wine appena tre settimana fa: «Aumenteremo i nostri sforzi sul fronte dei costi e dell'ottimizzazione, per gestire in modo proattivo il rallentamento dei mercati. Dopo due anni da pure play sappiamo come supportare i nostri clienti e stiamo iniziando ora un piano di ristrutturazione immediato con l'obiettivo di ridurre del 5% il costo del lavoro», attraverso l'apertura di percorsi di uscita volontaria di impiegati, quadri e dirigenti (operai esclusi) entro la fine dell'anno. Tale piano «sarà affiancato da una razionalizzazione omnicomprensiva della struttura dei costi societaria da implementare all'inizio del 2024», ha detto il ceo definendo i risultati del 3° trimestre «deludenti» ma in grado di «dimostrare anche la capacità della società di generare utili in un contesto di mercato sfidante, soprattutto in Sud America».
Il top manager a Lecce
Stiamo parlando di uno dei più performanti brand nel mondo delle macchine agricole e movimento terra, di uno dei top manager più in voga e di un plant che dal 2011 a oggi la multinazionale del gruppo Exor ha rafforzato tanto da renderlo strategico nell'assetto generale, punto di riferimento per il segmento "construction" nell'area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), con 7 fasce di prodotto (terne, pale gommate, elevatori telescopici, motolivellatrici, grandi caricatori gommati, medi caricatori gommati e cabine) e il pronto avvio in produzione della prima pala gommata elettrica sulla linea Epico. Concetti e numeri già abilmente espressi un anno fa - in occasione del 50esimo anniversario della fabbrica leccese - dal direttore dello stabilimento Massimiliano Casaburi, accanto al presidente e al responsabile europeo della divisione "construction", rispettivamente, Stefano Pampalone e Federico Bullo. Insieme, premettevano l'intenzione di rendere il 2023 l'anno migliore di sempre, quale poi è stato con 6.800 macchine prodotte: 700 in più del primato del 74 e 100 in meno rispetto all'obiettivo 2024. Quasi un raddoppio se si considera che prima del Covid, il plant produceva in media 3.800 macchine all'anno, divenute 4.500 nel 2021 e 5.800 nel 2022. Al conseguimento di tali risultati concorre oggi un organico di 1.033 persone (870 addetti diretti, 48 cosiddetti "staff leasing" e 113 interinali), capaci di prestazioni letteralmente straordinarie, come quelle che un folto gruppo di operai sta garantendo ormai da qualche settimana lavorando su 3 turni per eseguire una commessa proveniente proprio dagli States. La sensazione è che Wine voglia misurare l'effettiva potenzialità di sviluppo ulteriore del sito di Lecce.
Qualcosa di simile accadde 8 anni fa e fu un successo. Sergio Marchionne si presentò nel capoluogo salentino e pose le basi per l'incremento dei dipendenti (da 600 a 1000) e delle linee di prodotto (da 4 a 7). Oggi la governance non è più a trazione italiana, sebbene Exor (che controlla Cnh) sia ancora in mano alla famiglia Agnelli. E, già numero uno di Polaris Inc, a capo di Cnh dal 2021, Wine è chiamato a misurarsi con un contesto macroeconomico minato da fattori a doppio taglio che hanno già ostruito la crescita nel 2023. Puglia e Salento lo aspettano. Con lo "stato maggiore" della multinazionale, il ceo sarà accolto nella luminosa dojo-room di 180 metri quadri appositamente allestita in stile avveniristico al centro della grande fabbrica.
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