Spaventato dall'incendio fugge dall'allevamento: cinghiale bloccato e abbattuto. Le associazioni: «Denuncia alla procura»

Spaventato dall'incendio fugge dall'allevamento: cinghiale bloccato e abbattuto. Le associazioni: «Denuncia alla procura»
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Giovedì 27 Luglio 2023, 22:38 - Ultimo aggiornamento: 22:41

Si aggirava lungo la provinciale Lecce-Arnesano, all'altezza di Ecotekne: un cinghiale di taglia media è stato intercettato dai carabinieri, catturato e abbattuto dai sanitari dell'Asl di Lecce. Una vicenda che, seppure gestita secondo i protocolli previsti in questi casi, comunque ha suscitato l'indignazione delle associazioni animaliste. In testa l'associazione leccese "Pronto Soccorso dei Poveri". E il presidente Tommaso Prima ora annuncia un esposto alla Procura della Repubblica.

I fatti

L'episodio è accaduto ieri: l'animale è stato notato aggirarsi lungo la provinciale che collega Lecce ad Arnesano all'altezza del Polo Tecnologico dell’Università del Salento. Solo poche ore prima il cinghiale era fuggito da un allevamento in zona Condò, dove si erano divampate le fiamme di un incendio. Una fuga durata una manciata di ore: l'animale è stato infatti intercettato dai carabinieri del Norm di Lecce e dalla Forestale.  Sul posto anche i veterinari dell’Asl.

Per attirare il cinghiale è stata utilizzata una bacinella con cibo e acqua e l'animale è stato bloccato. Secondo la vigente ordinanza a contrasto della peste suina, tuttavia, l'esemplare è stato abbattutto.

Gli animanlisti: «Esposto alla procura»

Sul piede di guerra le associazioni animaliste che ora minacciano di presentare una denuncia alla procura della Repubblica. In testa l'associazione "Pronto Soccorso dei Poveri" di Tommaso Prima. «Vergogna, un povero cinghialino che aveva fiducia negli uomini spaventato dai roghi è stato abbattuto con la scusa della peste suina e di una legge regionale, senza prima effettuare prelievi e senza prima affidarlo in un rifugio. Come associazione presentetemo una denuncia penale alla procura» ha tuonato Prima su facebook.

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