Lecce, palazzi storici trasformati in hotel di lusso: business da 55 milioni

Lecce, palazzi storici trasformati in hotel di lusso: business da 55 milioni
di Pierpaolo SPADA
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Domenica 24 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 14:52

In piena da un anno, fiumi di capitali attraversano Lecce. Sono immessi sul mercato da investitori locali e non, attivi nella finanza, nella farmaceutica ma anche nell’edilizia. E una fitta rete di professionisti li sta gestendo, finalizzandoli all’acquisto di ville e palazzi storici da trasformare in lussuose residenze turistiche. Operazione da capogiro, silenziosa ma pubblicamente agevolata, che ogni giorno di più struttura il nuovo business e volto della città. Sono in corso investimenti per 55 milioni di euro (se si include anche l’acquisto di 5 milioni dell’ex istituto Margherita). E ne vedremo i primi effetti tra qualche settimana, quando le prime insegne - chiusi i cantieri - restituiranno luce, corpo e funzionalità ad almeno dieci prestigiosi immobili che - da tempo chiusi, spenti e in disuso, nel centro storico e in prossimità di esso - nell’arco di tre anni contribuiranno a irrobustire l’offerta con almeno 250 nuovi posti letto, esclusivamente riservati a ospiti privi di scrupoli di spesa. “Mordi e fuggi?”. L’opposto. Se potessero, gli aspiranti “costruttori” di questo nuova dimensione (anche sociale) del capoluogo salentino accoglierebbero i visitatori con il classico “Welcome” impreziosito dal seguente invito: «Assapora, spendi e rilassati».

Il nuovo turismo made in Salento

Perché è questa la configurazione che si vuol sostituire - non solo a Lecce ma in tutto il territorio - a quella ancora oggi diffusamente esistente e percepita del turismo made in Salento, probabilmente vivo e dinamico ma di fatto “piatto”, privo cioè di spessore, prospettiva e redditività. 
Il nuovo itinerario del lusso è quello che da qualche mese sta prendendo forma su queste pagine, arricchito di volta dal via libera a una nuova proposta avanzata da imprenditori e società non sempre disposti, però, a rivelare la propria identità. Parte da Palazzo Zimara, in via Libertini, tra Porta Rudiae e Piazza Duomo, uno dei 40 palazzi cinquecenteschi della città: da novembre “boutique hotel”. Ci hanno abitato il medico e filosofo Teofilo Zimara e il sindaco Francesco Sellitto. Ora è di Giuseppe D’Angelo, executive manager di grandi aziende e proprietario di “Palazzotto Residence e Winery” a Matera nonché dell’azienda agricola “Radino”. A gestirlo sarà la figlia, Marialuisa, managing director al MV Boutique Hotels & Wine di Barcellona, in qualità di amministratrice di Ded srl. Diciotto camere per 40 posti letto. Sul piatto 2 milioni di euro. 
Quattro in più ne sono stati investiti per la rinascita di Palazzo Balsamo, tra Piazza Duomo e Porta Napoli, in via Palmieri, dal 2018 di “interesse particolarmente importante” e di “notevole valore ambientale”. Ne abbiamo parlato tre giorni fa: c’è l’ok della Soprintendenza e il conseguente permesso di costruire. Diventerà un albergo di lusso con 21 camere e 55 posti letto. La proprietà? Possiamo solo dirvi che è una società farmaceutica. 
Ma in via Palmieri risorgerà in “luxury” pure l’istituto Margherita, con apporto di capitale estero. A maggio, il Comune ha comunicato di aver alienato l’immobile a una società per 5 milioni di euro. Era un orfanotrofio e fino al ’97 l’ente lo ha utilizzato come scuola dell’obbligo e poi (solo il piano terra) come sede di uffici fino al 2009.
E poi, ancora. Palazzo Panareo (già Penzini), prossima a diventare una “holiday home” con 6 camere e 18 posti letto. Altro esemplare del ‘500: n’è diventato proprietario Franco Fiorentini, un costruttore figlio di migranti salentini in Svizzera, dov’è nato e ha creato 15 società sotto l’insegna di “Financo”. L’immobile sorge alle spalle del Duomo e del Teatro Romano, in via Palazzo dei Conti, accanto a Palazzo Luce, di recente ampliato, un esclusivo “art hotel”: “Il primo hotel concepito come una casa museo d’arte e design. Una dimora del XIV secolo dall’anima contemporanea, con opere e interventi on site di artisti e designer”, nato dalla visione di Anna Maria Anselmi, collezionista e anima del progetto, che raccoglie i contributi di artisti come Gio Ponti, Ettore Sottsass, Hans-Agne Jakobsson, Osvaldo Borsani, Carlo Mollino e Max Ingrand, per citarne solo alcuni.
Un’esperienza sensoriale alla quale si sommerà quella ancora tutte da concepire nell’ex istituto delle Stimmatine, in via Trinchese, oggetto di lungo contenzioso e iter burocratico. Luxury Class srl garantisce che entro a brevissimo godrà del permesso di costruire. Sono in progetto circa 40 posti letto. 
Ventotto in più, ossia 68, la stessa società ne ha previsti, poco lontano dalle mura del castello Carlo V, nell’ex cinema Santa Lucia, dove sta costruendo un edificio di 4 piani più uno interrato.

Con una novità: «L’investimento è stato rimodulato: inizialmente solo turistico, ora pure residenziale. Lavori a buon punto. Inaugurazione entro dicembre 2024». 

Da poco messi in vendita

E chissà che il bello non debba ancora venire. Da poco messi in vendita e destinati a uso turistico-ricettivo, ci sono, infatti, tra gli altri, anche Palazzo Tiso (in via degli Antoglietta) per 2,8 milioni di euro, Palazzo Franco (in viale Gallipoli) per 2 e il primo appartamento (a sinistra) praticamente sull’Arco di Prato per 1,2. Altri dieci sono stati invece già acquisiti e i rispettivi proprietari attendono solo la pubblicazione dei nuovi bandi regionali di incentivazione per affondare il colpo.

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