Tac, i codici per i controlli e i tempi non rispettati

Tac, i codici per i controlli e i tempi non rispettati
di Maddalena MONGIO'
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Mercoledì 9 Marzo 2016, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 16:52
U, B, D, P. Non si tratta di uno strano acronimo, ma delle sigle che determinano il codice di priorità della prestazione (esame diagnostico o visita specialistica), ossia l’arco temporale entro il quale la Asl di Lecce, ma la regola vale per tutta la Puglia, deve erogare la prestazione.
Così la U sta per Urgente e la richiesta deve essere evasa nel più breve tempo possibile, comunque, entro 72 ore dalla prenotazione. B sta per Breve e la prestazione si deve eseguire entro 10 giorni. D sta per Differibile e prevede un’attesa massima di 30 giorni per le visite specialistiche, di 60 giorni per accertamenti diagnostici.
Infine la P non ha priorità perché in quest’agenda rientrano le prestazioni programmata, i controlli per intendersi. Ma questi tempi spesso e volentieri non sono rispettati: basta scorrere i dati relativi alle perfomance delle liste d’attesa del primo semestre 2015, elaborate, Asl per Asl, da Ares Puglia.
E basta poi riandare al caso ormai diventato simbolo di Santina Geusa, la cinquantenne di Campi Salentina che si è vista prenotata la tac per il 20 ottobre 2017 nonostante avesse il codice di priorità B, cioè Breve, cioè tac da farsi entro dieci giorni. Si è rivolta al “Tribunale per i diritti del malato” del Fazzi e il responsabile, Angelo Oliva, ha reso noto il suo dramma assieme a quello di un’altra paziente prenotata al 2017. Secondo la nota diramata dalla Asl di Lecce gli appuntamenti fissati a 19 mesi di distanza dalla prenotazione sono la conseguenza della scelta delle pazienti di voler fare la tac solo al Fazzi. Santina Geusa ha però negato la circostanza affermando che non le è stata proposta alcuna alternativa al Fazzi e che la sua unica richiesta era quella di poter effettuare l’esame in un ospedale perché soffre di allergia al mezzo di contrasto.
Dopo che il caso è esploso mediaticamente la questione è stata risolta sostituendo la tac con una risonanza magnetica effettuata ieri mattina al Fazzi.
Ma il punto è un altro.

La Regione, nella tarda serata dell’altro ieri, ha fatto sapere che aprirà un’istruttoria con la Asl di Lecce per approfondire i casi dei pazienti oncologici prenotati nel 2017 (il caso di Santina Geusa non è l’unico) e ha elencato una serie di date utili entro le quali la donna avrebbe potuto eseguire gli esami se solo lo avesse voluto.
Il 19 aprile allo Studio Calabrese; il 20 aprile alla Clinica Petrucciani; il 3 giugno al Poliambulatorio di Campi Salentina; il 30 giugno all’ospedale di Copertino.
Premesso che la donna si era anche rivolta a uno studio privato accreditato che non ha potuto eseguire la tac con mezzo di contrasto per via dell’allergia al mezzo di contrasto di cui soffre la paziente, in ogni caso la prima data utile indicata dalla Asl, cioè il 19 aprile, è ben lontana dai dieci giorni entro cui doveva essere effettuata la tac.
La prenotazione al Cup, infatti è del 23 di febbraio e per arrivare al 19 aprile ci sono più dei dieci giorni previsti.
Mentre nel caso della signora di Lecce, A. A., la questione è ancora più articolata. Il medico, nel prescrivere la tac non ha inserito il codice di priorità e in questi casi il Cup tratta la prescrizione come se fosse un esame programmato. Ma c’è un altro “mistero”. Sempre la nota della Regione ha reso noto che A. A. è in trattamento chemioterapico al day hospital oncologico del “Vito Fazzi”. Normalmente i pazienti oncologici del day hospital hanno un’agenda specifica e non passano dal Cup: cosa è accaduto in questo caso? Quello che è certo riguarda la data di prenotazione, 10 novembre 2015 al Cup del Fazzi.
Secondo la ricostruzione della Asl di Lecce la prenotazione era fissata per il primo marzo all’ospedale di Copertino. Comunque a distanza di 90 giorni.
Il 29 dicembre 2015 ha chiesto di spostare l’esame al Fazzi e viene prenotata per il 9 giugno 2017. Per questa donna non vengono indicate date utili per fare l’esame prima del giugno 2017.
Per farla breve il sistema di classificazione ed erogazione della prestazione è stato definito nel “Piano triennale di governo delle liste d’attesa per il triennio 2011-2013”, ma da qui al rispetto dei tempi effettivi di erogazione delle prestazioni ne corre.
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