Due morti nell'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio: condannato il titolare

Due morti nell'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio: condannato il titolare
2 Minuti di Lettura
Martedì 14 Luglio 2020, 18:21 - Ultimo aggiornamento: 22:16
Due anni e quattro mesi di reclusione sono stati inflitti a Dario Cosma, 49 anni, di Monteroni, titolare della ominima ditta di fuochi di artificio di Arnesano, per l'esplosione in cui persero la vita il figlio Gabriele Cosma, 19 anni, e Giovanni Rizzo, 41enne di Carmiano. Assolti i soci dell'azienda, Gianluca e Andrea Conte. Il giudice per l'udienza preliminare Michele Toriello, al termine del processo con rito abbreviato, ha disposto anche un risarcimento alla parte civile, da quantificarsi in separata sede. Il pubblico ministero Alberto Santacatterina aveva invocato tre anni ciascuno per i tre imputati. Tutti erano accusati di omicidio colposo.

Cosma e Rizzo persero la vita il 9 novembre del 2018 in seguito ad una violenta esplosione nel corso della produzione non autorizzata (questa era l’ipotesi dell’accusa) di polvere pirica. Il ragazzo era morto sul colpo nella deflagrazione che si era sviluppata nell’azienda, con sede ad Arnesano; Rizzo, invece, era stato ricoverato in ospedale con ustioni di terzo grado su oltre il 90 per cento del corpo, ed era morto una settimana dopo. Secondo la Procura, l’incidente sarebbe stato provocato da una serie di presunte omissioni poste in essere dai tre, «tutti con ruoli di gestione e dunque datori di lavoro», nell’attività di preparazione dei fuochi d’ artificio. In particolare, scrissero i pm, la produzione di polvere pirica «a mezzo di una macchina di fattura artigianale del tipo “mulino a biglie”» risulta che sia stata svolta «in assenza di qualsivoglia autorizzazione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA