Salento, c'è lavoro nel turismo: ma nell'alloggio e ristorazione stipendi bassi

Salento, c'è lavoro nel turismo: ma nell'alloggio e ristorazione stipendi bassi
di Maurizio TARANTINO
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Giovedì 16 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 08:21

È il settore delle attività di alloggio e ristorazione, legato a doppio nodo al turismo a trainare l’occupazione nel Salento, dove i dipendenti sono più del 18% del totale. Ma con un paradosso, non nuovo a dire il vero. È il comparto dove la retribuzione media è quella più bassa in assoluto, poco più di 600 euro al mese a causa della variabilità stagionale dei flussi di visitatori, colpa della mancata destagionalizzazione visto che si lavora a pieno ritmo solo d’estate e durante le feste comandate.

L'analisi

«Nel turismo, ovvero nelle attività di alloggio e ristorazione - sottolinea il data analyst Davide Stasi -, operano ben 31.105 lavoratori ma la retribuzione media è di appena 7.324 euro, per via dei tanti, troppi, contratti atipici e stagionali. È il settore che da più lavoro in termini numerici ma spesso si celano situazioni di precariato e sfruttamento». 
I lavoratori del turismo sono divisi in 8.522 dipendenti che si occupano di alloggi (8.234 euro lo stipendio annuo medio) e i 22.583 impegnati nella ristorazione (6.981 euro) che rappresentano la fetta più ampia del numero complessivo di occupati in provincia di Lecce. Lavoratori che, secondo, la tradizionale distinzione dell’Inps, sono suddivisi in 28.348 operai (6.909 euro di media annua), 1.755 impiegati (13.686 euro), 23 Quadri (51.321 euro), 4 dirigenti (80.996 euro) e 975 apprendisti (6.617 euro). 
«Seppur nel nostro ordinamento, non esista un livello minimo di paghe fissato per legge - continua Stasi -, l’articolo 36 della Costituzione riconosce il diritto, per il lavoratore, ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Tale articolo va letto unitamente all’articolo 39 della Costituzione che attribuisce ai sindacati, previa registrazione, il potere di stipulare contratti collettivi di lavoro vincolanti per tutti i lavoratori appartenenti alla categoria cui il contratto si riferisce e ciò da parte di una delegazione unitaria di tutti i sindacati registrati, ognuno rappresentato in proporzione ai propri iscritti». 
Secondo il data analyst, l’insufficiente attuazione di quest’ultima previsione costituzionale ha determinato due criticità: la mancata estensione nei confronti di tutti i lavoratori appartenenti alla medesima categoria dell’efficacia dei contratti collettivi e una proliferazione degli stessi.

Gli altri settori 

A seguire il settore manifatturiero dove sono impiegati 30.296 lavoratori con una retribuzione media di 18.245 euro composto da 24.276 operai (16.847 euro di media annua), 3.961 impiegati (25.576 euro), 193 quadri (61.710 euro), 60 dirigenti (128.390 euro), 1.802 apprendisti (12.495 euro) e 4 in altre categorie (82.632 euro). Nel manifatturiero, i settori dove operano più dipendenti sono quelli in cui si confezionano articoli di abbigliamento e articoli in pelle e pelliccia che contano 4.082 lavoratori (14.970 euro di retribuzione media), quelli per la fabbricazione di articoli in pelle e simili con 5.002 lavoratori (18.476 euro), fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature con 3.040 lavoratori (17.812 euro).
C’è quindi il settore del commercio con 27.398 lavoratori con una retribuzione media di 14.762 euro in cui operano 19.180 operai (12.831 euro), 7.061 impiegati (20.023 euro), 79 quadri (46.194 euro), 12 dirigenti (104.988 euro). Una realtà importante è quella delle costruzioni dove sono impiegati 15.062 lavoratori con una retribuzione media di 16.546 euro: sono 12.604 gli operai (16.207 euro), 1.722 gli impiegati (19.766 euro), 28 i quadri (68.759 euro) e 696 gli apprendisti (11.452 euro).
Nella sanità privata lavorano 10.356 dipendenti con una retribuzione media di 16.984 euro. Gli operai sono 3.933 (12.559 euro), gli impiegati 6.074 (17.398 euro), i quadri 28 (44.290 euro), i dirigenti 257 (73681 euro) e gli apprendisti 64 (10.040 euro). L’istruzione privata può contare su 7.112 lavoratori con una retribuzione media di 13.903 euro di cui 552 operai (8.509 euro), 6.527 impiegati (14.304 euro), 1 quadro (42.831 euro), 6 dirigenti (72.871 euro), 25 apprendisti (12.572 euro), 1 altro (21.276 euro).
Nel trasporto e magazzinaggio sono operativi 6.290 lavoratori con una retribuzione media di 21.698 euro, divisi tra 4.050 operai (18.411 euro), 1.939 impiegati (26.140 euro), 174 quadri (45.171 euro), 6 dirigenti (148.346 euro), 120 apprendisti (19.466 euro) e 1 di altra categoria (147.548 euro).
A tutti questi vanno aggiunti i dipendenti che fanno parte delle attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese che vedono 7.637 lavoratori con una retribuzione media di 15.957 euro.

Tra le curiosità si può notare che in cima alle retribuzioni più consistenti, si collocano i due impiegati del trasporto aereo registrati nel Salento con 77.352 euro di stipendio annuo medio, seguiti dai 2.641 dipendenti di servizi finanziari (escluse le assicurazioni e i fondi pensione) con 48.816 euro. Terza piazza per chi si occupa della fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici: si tratta di 110 dipendenti che guadagnano 44.603 euro l’anno di media. A seguire ci sono i 43 dipendenti dei servizi veterinari con 35.352 euro. In fondo alla classifica invece chi è impegnato nella produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore, cioè 341 lavoratori che hanno una retribuzione di 4.430 euro e infine i trasportatori marittimi e per vie d’acqua: in 126 hanno uno stipendio medio di 4.363 euro.

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