La Scuola di Cavalleria cede 5 ettari Il Coni raddoppia e diventa un parco

La Scuola di Cavalleria cede 5 ettari Il Coni raddoppia e diventa un parco
di Serena COSTA
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Venerdì 12 Ottobre 2018, 20:46
Non solo sport, ma anche svago per le famiglie e i più piccoli, relax e benessere: il campo Coni raddoppia nella sua estensione e diventa un vero e proprio parco pubblico, grazie alla consegna nelle mani del Comune dell'area addestrativa Santa Rosa da parte della Scuola di Cavalleria. E molto presto raddoppieranno anche gli ingressi di quello che è già diventato un immenso polmone verde pubblico da 11 ettari: è in fase di progettazione l'apertura del cancello di via Vecchia Frigole, con la conseguente fruizione dei 450 parcheggi all'interno delle ex Manifatture Knos.
L'amministrazione e la comunità cittadina guadagnano così la più grande area a verde pubblica mai avuta finora.
Dopo oltre un secolo, quella che era un'area di proprietà dell'amministrazione comunale ceduta nel 1914 all'esercito dall'allora sindaco Egidio Aprile per l'addestramento e il mantenimento dell'efficienza operativa dei soldati e la preparazione sportiva degli atleti militari torna a essere un unico parco, su cui l'attuale amministrazione ha deciso di investire per la sua fruizione sia da parte degli sportivi, che delle famiglie.
In particolare, l'area addestrativa è dotata di un campo di calcio regolamentare, di uno di pallavolo-basket e di uno da tennis e si estende per 58.530 metri quadri, che, accorpati all'area del Campo Montefusco, ovvero il campo Santa Rosa da 53.200 metri quadri, diventano circa 11 ettari.
Il taglio del nastro per la nuova vita del Campo Santa Rosa è stato siglato ieri mattina con la firma del verbale di consegna dell'area addestrativa da parte del comandante della Scuola di Cavalleria, generale di brigata Angelo Minelli, dal sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, e dal comandante del 15° Reparto infrastrutture, tenente colonnello Guglielmo Capozza e fa seguito a un'apposita istanza di rientro in possesso del bene da parte del Comune risalente all'8 marzo scorso. Le istituzioni coinvolte hanno riscontrato entrambe la necessità e l'obiettivo di restituire benessere alla comunità cittadina, in quello che il generale Minelli ha chiamato «un atto di responsabilità da parte di tutti». Un'intesa tra esercito e primo cittadino, che si è basata sui «principi come lo sport, il fair play, la lealtà, il gioco di squadra ha dichiarato Minelli . Principi che sono alla base della mentalità e dell'essere militare e che per noi danno valore e significato a questo atto. L'area che stiamo restituendo al Comune di Lecce è stata propriamente utilizzata in passato per esigenze concrete, che oggi, essendosi spostate altrove, ci consentono di restituire alla collettività leccese questo bel campo che resta comunque nelle disponibilità di noi militari come cittadini».
Una nuova fase per il Campo Santa Rosa che per il sindaco Salvemini è partita «dalla premessa condivisa di mettere maggiormente a valore un'area che torna nella piena fruizione di tutti, compresi i tanti atleti militari che qui troveranno sempre le porte aperte. Si apre adesso per noi una fase per noi sfidante, appassionante e impegnativa: immaginare questi 11 ettari come l'area verde più grande della città, con una destinazione multiuso. Usi plurimi, sportivi ma anche di benessere e svago per le famiglie, che vogliamo individuare anche attraverso strumenti di consultazione e partecipazione, perché esiste una grandissima vitalità in questo spazio, con tante persone che già lo vivono quotidianamente e che abbiamo l'interesse di ascoltare per definire un uso dell'area sportiva Montefusco funzionale ai bisogni reali della città. Lavoreremo in questa direzione. Intanto prima possibile incontrerò il presidente del Credito sportivo italiano per fare una prima valutazione».
Consultazione che è stata già chiesta dal presidente di Sveglia Lecce, Giovanni Occhineri, che nei giorni scorsi ha esortato l'amministrazione a coinvolgere «l'intera cittadinanza e le associazioni del settore sportivo, attraverso la convocazione di un'assemblea pubblica per avviare un percorso ideativo partecipato, con cui decidere come gestire l'area, quali attività ricreative e sportive promuovere, individuando quelle che più possono incontrare il favore di quanti utilizzeranno il parco, oltre alle tipologie di attrezzature e giochi più adatti ai bambini, tenendo conto delle esigenze delle famiglie della nostra città».
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