Insulti alla Segre: la Lega rimuove il dirigente leccese

Insulti alla Segre: la Lega rimuove il dirigente leccese
di Paola COLACI
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Giovedì 7 Novembre 2019, 19:21
Accuse alla senatrice Liliana Segre: tutti a casa. Dimissioni del coordinatore Riccardo Rodelli accettate e segreteria cittadina della Lega azzerata. «Le parole devono avere un senso e peso» tuona il coordinatore provinciale del Carroccio Gianni De Blasi. E accompagna all'uscita il segretario cittadino del partito di Matteo Salvini, annullando al contempo tutte le deleghe assegnate nel capoluogo non più tardi di un mese fa. Piazza pulita, dunque. «Perché, pur nella durezza dello scontro politico, non si deve mai travalicare il limite insiste De Blasi -. A maggior ragione nei confronti di chi ha vissuto sulla propria pelle le atrocità dell'Olocausto».
Eppure la bufera non si placa. Anzi. L'eco delle pesanti accuse indirizzate dall'avvocato leccese a mezzo Facebook alla senatrice a vita Liliana Segre che nei giorni scorsi aveva chiesto e ottenuto l'istituzione di una Commissione parlamentare contro l'odio e il razzismo risuona ancora. E continua a crescere la voce dell'indignazione che si moltiplica attraverso lo stesso social e in poche ore ha assunto il profilo di un caso nazionale e politico. Tutti contro l'ormai ex coordinatore leccese della Lega. Lo stesso Rodelli che domenica mattina, a poche ore dall'astensione in aula dei senatori di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia sul voto alla mozione l'istituzione di una commissione contro razzismo e antisemitismo, si era armato di tastiera. E sul suo profilo social aveva attaccato duramente la senatrice, definendola una vecchietta ben educata reduce dai campi di concentramento. Ma anche una nonnetta mai eletta utilizzata come avanguardia e maschera da una certa parte politica. Insomma: La Mrs. Doutbfire di Palazzo Madama.
Parole tanto sconcertanti quanto imbarazzanti, in primis per la stessa Lega, che in poche hanno avuto un'eco nazionale e hanno suscitato una valanga di reazioni tra i partiti e a tutti i livelli della politica. E il primo a chiedere la testa di Rodelli a Salvini è stato il ministro per il Mezzogiorno Peppe Provenzano: Senatore Matteo Salvini, il capo della tua Lega a Lecce ricopre di scherno la senatrice Segre, parla di rivoluzioni con parole nuove ma usa parole d'odio di cento anni fa ha twittato l'esponente del Pd già domenica sera -. Nel giorno della morte di Alberto Sed, degli insulti a Balotelli, dai un segno sul razzismo. Fallo dimettere o scusati. Ma di parole orribili parla anche il senatore del Pd Dario Stefàno: Il razzismo non è un'opinione. È reato, ha sottolineato il senatore.
E dai banchi del Senato, tra le fila del Movimento Stelle, nelle scorse ore ha fatto sentire la sua voce anche l'onorevole leccese Iunio Valerio Romano: Le parole di Rodelli sono allucinanti e le dimissioni veramente il minimo. Dure e immediate le reazioni anche nel capoluogo. Da Pierpaolo Patti, capogruppo di Lecce Città Pubblica le dichiarazioni del segretario della Lega, oltre che essere stupide testimoniano il paesaggio di un limite, quello della decenza nel discorso pubblico, dal quale chi ricopre ruoli di responsabilità politica dovrebbe tenersi lontano». Ed effetto a catena anche nella Lega. Da Rodelli ha preso le distanze infatti Luca Russo, segretario alla Sicurezza del partito leccese mentre l'ex segretario cittadino Mario Spagnolo attaccava: Parole farneticanti e danno di immagine alla Lega. Nella serata di domenica, tuttavia, lo stesso Rodelli ha tentato di aggiustare il tiro: Ho scritto a titolo personale. Ritengo opportuno rimettere il mandato di coordinatore per evitare strumentalizzazioni politiche assolutamente non veritiere e speculative sulla mia persona ha scritto. Poi l'epilogo scontato di ieri mattina: Prendo atto delle dimissioni rassegnate da Rodelli è intervenuto il segretario provinciale De Blasi -. Assumo la responsabilità della segreteria cittadina a Lecce e procedo all'azzeramento di tutte le deleghe. Fine della storia, dunque.
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