Ina Case, a Lecce la mostra tra architettura e abitare nella città anni Sessanta

Ina Case, a Lecce la mostra tra architettura e abitare nella città anni Sessanta
di Lara GIGANTE
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Giovedì 21 Marzo 2024, 19:18 - Ultimo aggiornamento: 19:23

L'abitare, tema di costante interesse non solo delle scienze sociali, del design o dell'architettura, continua a rivelarsi fecondo luogo di analisi transdisciplinari e oggetto di riflessione, per la sua attitudine a costruire relazioni tra lo spazio privato e quello collettivo della città. Ed è proprio su questa possibilità di ripensare a dinamiche sociali, tra memoria e presente, che si sviluppa la mostra INA-Casa Via del Mare: Nuovi Spazi di Socialità". In programma giovedì 28 marzo al MUST – Museo Storico della Città di Lecce, organizzata dall’Associazione di Promozione Sociale Zero al Cubo e curata da Studioconcreto, l’inaugurazione sarà preceduta da un breve momento di presentazione alle 17.30 alla presenza dei curatori, del sindaco della città di Lecce Carlo Salvemini, dell’assessora alle Politiche Urbanistiche Rita Miglietta e di quanti hanno contribuito alla ricerca e alla realizzazione.

La mostra fotografica che racconta il celebre Piano Ina


Articolata in tre sezioni - Passato, Presente e Futuro - la mostra offre uno sguardo multidisciplinare attraverso documenti storici afferenti il Piano INA-Casa a livello nazionale, provenienti dagli archivi Generali – INA Assitalia e Arca Sud Salento, con la consulenza scientifica dell'architetto Andrea Mantovano. Accanto a queste testimonianze storiche saranno esposte opere di artisti, tra cui spiccano Damiano Damiani, Guido Guidi, e artisti visivi come Chiara Camoni, Giuseppe De Mattia e Gianfranco Baruchello. Le opere di ciascun artista, attraverso declinazioni di linguaggi e media differenti, offrono prospettive ulteriori sul tema dell'abitare, coniugando prospettive economiche e sociali relative al concetto di casa e di memoria. Attraverso opere come Case per il Popolo; la pellicola di Damiano Damiani restaurata dalla Cineteca di Bologna, lo sguardo si pone con autenticità sulle condizioni di vita preesistenti al Piano INA-Casa. Con il dipinto "Pare fosse tutta campagna" di Giuseppe De Mattia, le fotografie di Guido Guidi e altre opere contemporanee, come quella in ceramica di Chiara Camoni, la mostra sposta la riflessione sulle trasformazioni del paesaggio urbano e sul significato della convivialità nella vita quotidiana.

Un particolare spazio sarà dedicato alle targhe identificative del Piano INA-Casa, realizzate da artisti come Pietro De Laurentiis, Guerrino Tramonti e Publio Morbiducci, che simboleggiano l'impegno dello Stato nell'offrire alloggi dignitosi e nel promuovere la costruzione di comunità nei nuovi contesti urbani. Le formelle ceramiche identificative non solo fungono da elemento decorativo, ma rappresentano anche un’ espressione tangibile del legame tra storia, arte e comunità, spiegano i curatori, che dal 2018 hanno dato avvio a pratiche e riflessioni sull’abitare, partendo da il quartiere INA-Casa Via Del Mare.


Attraverso l'esplorazione delle opere degli artisti coinvolti, affiancati ai documenti storici e alla riflessione sulle possibilità di progetti futuri, la mostra offre l'opportunità di esaminare e ridefinire le sfide dell'abitare urbano. All’intento di promuovere la valorizzazione e la conservazione dei beni legati al Piano INA-Casa, si accompagna l’ incoraggiante prospettiva di pratiche volte all'integrazione di elementi sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. La mostra, inoltre, prevede un public program formulato in quattro appuntamenti che si svolgeranno durante il mese di aprile. Due saranno i laboratori gratuiti, uno a cura di Chiara Camoni e l’altro a cura di Rossella Tricarico incentrati sugli spazi comuni e pubblici, volti alla coesione sociale e al coinvolgimento diretto della comunità, un talk con William Guerrieri sulla sua esperienza di indagine fotografica degli spazi abitativi, e una performance coreutica che metterà in dialogo, tra esterno ed interno, i corpi con le architetture, a cura di Cristina Rizzo.

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