Lecce, Policlinico universitario pronto nel 2023. Il commissario Rossi: «Al Fazzi un polo attrattivo per medici e studenti»

Lecce, Policlinico universitario pronto nel 2023. Il commissario Rossi: «Al Fazzi un polo attrattivo per medici e studenti»
di Andrea TAFURO
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Venerdì 18 Febbraio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:38

«L’Azienda Ospedaliera Universitaria di Lecce sarà pronta entro il 2022 e sarà capace di mettere in sinergia ricerca, didattica e assistenza in collegamento con la facoltà di Medicina. E l’obiettivo è quello di attrarre nuove professionalità mediche dall’esterno e, al contempo, far maturare i propri specializzandi». Da Bologna, Padova e Pisa fino a Lecce. Non solo in direzione opposta, come è avvenuto per troppo tempo.


A tracciare cronoprogramma e traguardi del nuovo polo del Fazzi di Lecce è il neo commissario Stefano Rossi che nelle scorse ore ha assunto i pieni poteri assegnatagli dalla Regione Puglia. Compito: trasformare l’ospedale in Policlinico universitario in sinergia con Unisalento. Un polo (ampliato) autonomo rispetto all’Asl. Poi, a riconversione avvenuta, anche il commissario diventerà presidente.

Rossi, la firma dei contratti di nomina è finalmente arrivata e ora si parte. Qual è il primo passo?
«I primi incontri tecnici con gli uffici della Regione e dell’Asl Lecce sono partiti. Abbiamo messo a fuoco le diverse tappe da compiere in questo percorso procedurale, amministrativo e contabile che dovrà portare all’attivazione dell’Azienda Ospedaliera Fazzi. Stiamo provvedendo a comporre una squadra commissariale che dovrà affiancarmi nell’attività di scorporo indicata dalla normativa di settore e che dovrà indirizzare i dati sull’aspetto contabile, patrimoniale e del personale sanitario passando dall’attuale Asl alla nuova realtà autonoma. Di concerto con il direttore generale Rollo e sotto la direzione del Dipartimento di promozione della salute, senza tuttavia andare a stravolgere il personale in servizio o danneggiare l’attività ordinaria dell’azienda, stiamo individuando le figure idonee a portare a compimento questo difficile compito». 

Quanto tempo servirà per definire il piano di scorporo?
Bisognerà completarlo entro sei mesi. È un processo sfidante e mi impegnerò perché l’intero lavoro sia completato nei tempiprestabiliti».


E poi? 
Il progetto dovrà essere validato dalla Regione Puglia e successivamente presentato al Ministero della Salute per l’approvazione definitiva. Passaggi amministrativi e normativi che esulano dalla gestione commissariale. Dopodichè sarà anche opportuno considerare l’avvio ufficiale dell’azienda nel nuovo anno per una maggiore nitidezza nella fiscalità. Dunque, è ragionevole immaginare ad una partenza nel 2023».

In questa fase transitoria come si articolerà il suo rapporto con l’attuale direzione generale dell’Asl Lecce?
«Il direttore generale Rodolfo Rollo ha pieno titolo nella gestione dell’Asl che comprende, ad oggi, il Fazzi. Io, invece, porterò avanti l’incarico ben preciso di organizzare lo scorporo. Tutto rimane invariato, al momento, con Carlo Leo nelle vesti di direttore sanitario del Fazzi.

Ovviamente, l’attività commissariale prevede tutta una serie di analisi dell’esistente e della prospettiva futura, e sono certo che ogni iniziativa legata all’ospedale leccese, sarà realizzata in sinergia tra le due gestioni».


Sarà riorganizzato anche il Dea?
«Il presidio Fazzi si compone di più plessi all’interno di un unico comprensorio, e tutti, incluso il Dea e anche il Polo oncologico, rientreranno nella nuova Azienda Ospedaliera Universitaria. L’organizzazione non riguarda questa prima fase della gestione commissariale, ma presto tutto andrà a regime come da programma. Il trasferimento delle apparecchiature da un plesso ad un altro, ad esempio, è stato solo condizionato dalla pandemia. Il Dea si riempirà, da qui a poco, garantendo quella sede nuova e avveniristica attesa dal comparto delle emergenze urgenze».


Quanto conteranno i finanziamenti Pnrr? 
«Giorni fa siamo stati a colloquio con la struttura tecnica dell’Asl Lecce per analizzare alcune schede progettuali da inoltrare in Regione. Il Pnrr incide molto sugli aspetti tecnologici, informatici e sulle grandi macchine. Indirizzeremo parte degli investimenti per garantire un’adeguata informatizzazione alla nuova Azienda Universitaria che, prevedendo più plessi, dovrà necessariamente essere digitalmente integrata».


Un quadro complessivo non esula dalle criticità. Come intende muoversi rispetto alla carenza di personale sanitario?
«L’insufficienza di personale è un problema della sanità a tutti i livelli. Faremo le valutazioni opportune, ma abbiamo le idee chiare su come ridurre il gap professionale. Un’Azienda Ospedaliera che punta a diventare Policlinico Universitario può rendere maggiormente appetibile la possibilità di venire a lavorare a Lecce. Un Policlinico renderà Lecce sede maggiormente attrattiva rispetto alla situazione esistente».


Un’inversione di rotta?
«Punteremo ad attrarre medici e docenti che lavorano fuori e che possono avere interesse a trasferirsi nel futuro Policlinico perché ci sono aspetti di didattica e ricerca che rientrano di più nelle loro corde professionali. Al contempo lavoreremo per ottenere maggiore appeal verso i giovani universitari. E, in prospettiva, punteremo sugli specializzandi che sono una risorsa non da poco se messi in filiera all’interno delle strutture sanitarie».

 
Un’Azienda Ospedaliera che dovrà collaborare con la nuova facoltà di Medicina di Unisalento. Lavori già avviati?
«Siamo perfettamente in sintonia con il rettore Fabio Pollice e metteremo a fattor comune le risorse. La facoltà al Fazzi ha la mission di mettere insieme didattica, ricerca e assistenza in un’ottica virtuosa di integrazione. Abbiamo già avviato un progetto per la realizzazione di un nuovo plesso all’interno del comprensorio dove allestire aule e laboratori per la didattica della facoltà. La nuova sede per gli studenti sarà realizzata nell’area prospicente l’Oncologico in corrispondenza dell’attuale parcheggio».

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