Giovani e ribelli, Pellegrino&Potì a Identità Golose

Giovani e ribelli, Pellegrino&Potì a Identità Golose
di Eleonora Leila MOSCARA
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Sabato 3 Marzo 2018, 20:17
Ribelli e spregiudicati, sono gli chef salentini Floriano Pellegrino e Isabella Potì, innamorati e colleghi nel viaggio pieno di conferme della cucina innovativa del ristorante Bros nel centro di Lecce. Per loro arriva un altro traguardo, oggi saranno ospiti di Identità Golose, il congresso italiano per eccellenza dedicato al mondo della gastronomia, che si terrà a Milano fino a domenica: «Il primo anno ci hanno invitato a rappresentare la categoria giovani, quest’anno invece rappresentiamo noi stessi. Inoltre abbiamo appena saputo che saremo anche presenti al Madrid Fusion, il congresso internazionale itinerante che quest’anno farà tappa a Manila» afferma soddisfatto Floriano Pellegrino che aggiunge: «Racconteremo la ricerca che portiamo avanti ormai da un anno ossia il “background gustativo”. È un viaggio tra i gusti del nostro territorio e di tutto il bacino mediterraneo, l’obiettivo è selezionare i sapori che ci caratterizzano di più e portarli sulla tavola in chiave contemporanea». Floriano e Isabella sono giovani ma hanno alle spalle delle esperienze nelle migliori cucine gourmet d’Europa, da Claude Bosi a Londra a Martin Berasategui pilastro della gastronomia basca, entrambi sono stati inseriti nella lista dei best “30 under 30” dalla rivista Forbes, Isabella lo scorso anno e Floriano a gennaio del 2018: «Questo è un sogno che si avvera, era impensabile essere inserito nella lista degli under 30 più promettenti d’Europa l’anno dopo Isabella. Siamo sulla strada giusta, ma tra i miei sogni più grandi c’è quello di ridare vita all’agriturismo di famiglia, a Scorrano». Ogni edizione di Identità golose ha un tema diverso, quest’anno sarà “Il fattore umano”: «Ci sentiamo a nostro agio con questo tema, chi meglio di noi può parlarne, noi che sogniamo di portare le ricette delle nostre nonne sulle tavole del futuro. Noi salentini non abbiamo bisogno di imitare nessuno, possediamo un valore del gusto pazzesco e renderlo contemporaneo è la chiave, altrimenti la tradizione diventa un museo e non c’è evoluzione». Floriano è per metà scorranese e per metà trepuzzino, mentre Isabella è di madre polacca e padre leccese, hanno ben chiaro il patrimonio gustativo del territorio, ed è qui che intendono approfondire il loro lavoro: «Parleremo della filosofia che c’è dietro ai nostri piatti e prepareremo due primi: linguine con liquame di pesce e latte di pistacchio e pasta latte e cannella. La frutta secca e il pesce sono ingredienti determinanti in tutto il bacino mediterraneo. L’idea è di tornare alle basi della cucina tradizionale e creare strade percorribili». Infine porteranno un video in cui racconteranno la loro giovane squadra: «Io sono classe 1990 e sono il più grande – conclude Floriano – siamo la dimostrazione che si può fare e si può al sud. Quando c’è volontà, determinazione e duro lavoro non c’è territorio che tenga. Siamo giovani e sfacciati, andiamo avanti con spirito di squadra, ci divertiamo come se fossimo a Ibiza, studiamo il menu come in una casa di moda e organizziamo il lavoro come una squadra di rugby, noi cerchiamo di essere moderni anche in questo».
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