"Fondazione con i privati per gestire l'Apollo"

Il Teatro Apollo
Il Teatro Apollo
di Francesca SOZZO
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Martedì 7 Giugno 2016, 06:03 - Ultimo aggiornamento: 20:22
Conto alla rovescia per l’apertura del Teatro Apollo. A luglio la consegna del cantiere, secondo quanto assicurato ieri mattina in commissione Cultura presieduta dal consigliere Roberto Martella, sono già arrivati gli arredi, infatti, con i lavori in dirittura di arrivo.
A questo punto la necessità è di scongiurare che, dopo il completamento, il teatro resti chiuso perché non c’è nessuno che possa gestirlo. Palazzo Carafa sin dall’inizio dei lavori per il recupero del teatro comunale, non ha mai fatto mistero di volerlo affidare a terzi senza tenere nelle proprie mani la gestione di un bene tanto bello quanto importante non solo per il suo trascorso ma anche per il suo futuro.
 
La carta vincente potrebbe essere quella della nascita di una Fondazione che possa prendersi cura del bene storico. Di questa possibilità se n’è discusso ieri mattina sempre in commissione a cui ha preso parte l’assessore al Turismo, delegato dal sindaco, Luigi Coclite. La strada da percorrere potrebbe essere quella della Fondazio pubblico-privato per esempio, senza escludere che i partner potrebbero essere il Teatro Pubblico Pugliese di cui l’amministrazione comunale di Lecce è socia. E poi c’è la Fondazione Ico Tito Schipa che pure potrebbe diventare partner nella gestione senza perdere i fondi ad essa destinati che andrebbero a finire in un calderone che vedrebbe l’Apollo diventare un grande contenitore culturale. «Io ho proposto - ha dichiarato il presidente Martella - di individuare un direttore artistico di un certo livello che possa farci fare un salto di qualità e inserire il teatro in un circuito di teatri nazionali e altre realtà culturali». Un nome del panorama nazionale che possa prendersi “cura” del teatro portandolo alla ribalta nazionale.
Dunque sì, l’amministrazione comunale sta lavorando a questa ipotesi. La commissione si è aggiornata con la richiesta all’amministrazione di stringere i tempi al fine di evitare che una volta riconsegnato il teatro alla città questo debba restare chiuso. E i tempi pare siano molto stretti, tra poco più di un mese, infatti, l’Apollo dovrebbe essere liberato totalmente dalle “impalcature” che ancora lo circondano mostrandosi in tutto il suo splendore dopo anni di lavori di ristrutturazione.
Il recupero dell’Apollo è costato in tutto 12 milioni di euro. Il primo lotto di lavori è stato finanziato con 9 milioni e mezzo di euro, di cui 7,5 milioni da fondi Cipe e 2,5 milioni di euro da Bilancio comunale. Per il secondo lotto invece sono stati stanziati 2,5 milioni di euro provenienti da fondi Poin. In questi giorni, dopo il restauro dell’immbile, il teatro inizia a prendere forma, sono infatti arrivati gli arredi: poltrone per la platea e sedie per i palchi in velluto marrone, mentre dal soffitto scenderanno tre grandi lampadari di cristallo provenienti da Murano.
Terminati gli impianti, la verniciatura dei muri e il recupero degli stucchi. Il teatro rappresenterà contestualmente storia e innovazione. Dotato di una torre scenica alta 25 metri, un golfo per l’orchestra per cento elementi, 850 posti circa - di cui 504 in platea e i restanti tra palchi e loggione, un palcoscenico mobile, l’Apollo è considerato il teatro del futuro in grado di essere un centro polivalente che avrà al suo interno anche un’area museale che conserverà i reperti archeologici rinvenuti, una sala congressi, teleconferenza e sarà sede di attività didattiche e di formazione professionale.
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